Pier Giorgio Bruschi undicesima vittima dell'eccidio di Spino d'Adda

L'ufficialità durante la cerimonia del 25 aprile. Il suo nome è stato aggiunto alla lapide delle vittime della strage

Pier Giorgio Bruschi undicesima vittima dell'eccidio di Spino d'Adda
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Pier Giorgio Bruschi è stato riconosciuto come l'undicesima vittima dell'eccidio di Spino, consumatasi in paese il 27 aprile 1945.

La Festa della Liberazione

L'ufficializzazione è arrivata durante la cerimonia del 77° anniversario della Liberazione, alla quale hanno partecipati circa 300 spinesi, fra cui numerosi bambini e ragazzi delle scuole del paese, i rappresentanti delle associazioni, dell'Arma e la Protezione civile. L'evento ha avuto inizio alle 9, con la celebrazione della messa in ricordo dei caduti nella parrocchiale del paese.

Pier Giorgio Bruschi, vittima dell'eccidio

Alle 10, nella piazza del Comune si è tenuto il cerimoniale con alzabandiera, posa della corona e riconoscimento ufficiale di Pier Giorgio Bruschi come vittima dell'eccidio di Spino d'Adda. Il suo nome è stato aggiunto alla lapide dedicata alle altre dieci vittime che persero la vita nella strage nazista di quel giorno. Allora neonato, Pier Giorgio era in braccio alla madre, quando un soldato nazista la spintonò, facendolo cadere e sbattere il capo. Il piccolo morì due mesi più tardi, per le ferite riportate.
Presente all'evento la sorella Ludovica Bruschi, che ha ricevuto dall'Amministrazione una pergamena che ufficializza l'inserimento di Piergiorgio fra le vittime.

Il commento dell'assessore

Alle 10.30 i partecipanti si sono recati al cimitero, dove è stata deposta una corona alla cappella dei caduti.

"Sono soddisfatto del numero di partecipanti, soprattutto per i giovani che hanno cantato l’Inno di Mameli e Bella ciao - ha commentato l'assessore alla Cultura Marco Gobbo - Una ragazza ha letto il racconto della sorella del piccolo Pier Giorgio Bruschi, Ludovica, che si è emozionata quando è stato scoperto il nome del fratello sulla lapide. Molti anche i bambini piccoli, due dei quali hanno scoperto il nome sulla lapide. Sono state numerose anche le persone che hanno preso parte al corteo per il cimitero dove don Alberto Fugazza ha benedetto la cappella dei caduti, che da oggi ha anche la fotografia di Pier Giorgio vicina a quella del padre, morto nell'eccidio".

Il discorso del sindaco

Durante il suo discorso, il sindaco Enzo Galbiati ha condannato la guerra attualmente in corso in Ucraina e ricordato il dovere di ciascuno di difendere la pace. Dopo aver citato le parole del padre costituente Piero Calamandrei, il primo cittadino si è concentrato suill'impegno civile e i principi della Resistenza.

"La Resistenza chiuse la fase della dittatura e portò l'Italia all'approdo della libertà, della democrazia e della Costituzione - ha detto - La riconquistata Libertà è quindi un dono prezioso della Resistenza. La Resistenza è stata una rivolta morale contro le barbarie i soprusi e l’ingiustizia nazifascista di allora. Per la difesa degli ideali di libertà, di giustizia, di solidarietà. Molte cose sono cambiate da quegli anni, ma gli ultimi eventi ci dicono che la resistenza deve essere un dovere che ogni cittadino deve trasmettere ai propri figli, alle proprie generazioni affinché non succeda quello che da noi è successo negli anni 1940-1945 e che oggi sta accadendo qui alle porte dell’Europa, in Ucraina. La nostra Costituzione, quindi, è allo stesso tempo il frutto e la custodia dei valori della Resistenza. Ogni giorno bisogna vigilare sulla libertà, dando il proprio contributo alla vita politica, per questo la Festa della Liberazione è importante e preziosa perché ci ricorda che la libertà, non è mai data per sempre, o acquisita, come un bene che si possiede. La Liberazione è un impegno che non ha mai fine, una conquista continua, una costruzione senza sosta. La libertà è partecipazione, la libertà è un privilegio per chi ama condividerla, per chi sa che mai sarà libero, finché non saranno liberi tutti, ma proprio tutti. E con questi sentimenti, ringraziandovi per la presenza e la partecipazione, auguro a tutti un buon 25 Aprile. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l'Italia".

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