Gli insulti contro lo Stato di Israele e gli scarabocchi vari apparsi oltre un anno fa sulla mura dell’edificio che affaccia su piazzale Orisio a Martinengo finalmente sono spariti, coperti dalla bellezza dei murales realizzati dai giovani studenti del liceo artistico nelle ultime settimane, portando a compimento il progetto “Per il nostro BENE” avviato nell’anno scolastico 2023-2024, che ha visto protagonisti gli studenti delle allora classi prime e seconde.
Vandalismo
Il primo a lamentarsi dello scempio era stato il presidente dell’Anpi Ivano Diani, che si era dissociato dalla scritta «Fuck Israel» comparsa all’ingresso dell’ex biblioteca divenuta sede della sezione intitolata al partigiano martinenghese Giuseppe Sporchia e di altre associazioni d’Arma.
“Ho prontamente segnalato l’accaduto alle Forze dell’ordine e alle altre associazioni ma non ho ricevuto particolare riscontro – aveva spiegato – Nonostante l’Anpi venga sempre identificata solo come associazione di sinistra l’unica discriminante per farne parte è essere antifascisti, sono l’unico ad essersi lamentato. Mi ero già offerto di ritinteggiare lo stabile dopo i primi scarabocchi che lo hanno deturpato, secondo le indicazioni dell’Amministrazione Seghezzi, ma dall’Ufficio tecnico ho ricevuto lo stop in quanto c’è di mezzo la Soprintendenza ai Beni Culturali visto che l’edificio è vincolato. Ho anche proposto che venga installata una telecamera, come deterrente ma quello che mi preme sottolineare è che l’Anpi si dissocia: ritengo che la scritta contro Israele vada subito rimossa e condanno fermamente il gesto: anche perché non rende servizio alla causa palestinese, quelli di Hamas sono professionisti della guerra. Sarebbe stato lo stesso se fosse comparsa un’invettiva contro gli USA o altro, perché l’Anpi è apartitica e trasversale”.
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Murales sul tema dell’ambiente
Ora all’ingresso della ex biblioteca la scritta non c’è più, mentre le altre sono state sostituite da meravigliosi disegni.
“La posizione del murales, realizzato sulla facciata della palestra, esterna al nucleo del monastero, è stata confermata dalla commissione Paesaggio – ha spiegato il sindaco Pasquale Busetti – L’idea progettuale, basata sulla pedagogia del ‘Service Learning’ e finanziata con i ‘Fondi per la legalità e la tutela degli amministratori locali’ dello Stato, è nata grazie ad un lavoro di rete sviluppato nel corso di alcuni incontri di raccordo e confronto con il responsabile del settore Servizi sociali del Comune, l’Amministrazione comunale, le docenti Giusi Cuomo e Valeria Donina e la psicologa Silvana Dessì dell’Istituto comprensivo di Martinengo. Dopo un’attenta analisi del territorio, in questa sede è emersa l’emergenza e la necessità di educare le nuove generazioni sul tema del senso civico, del rispetto della persona e del bene pubblico. Ha portato gli alunni a riflettere sul valore del bene pubblico e sull’importanza della sua tutela, introducendo così il tema della giustizia riparativa. È stato selezionato il muro della palestra della scuola media statale, al fine di eliminare le scritte vandaliche preesistenti, quindi, durante la seconda annualità sono stati coinvolti nel progetto gli studenti dell’attuale 5D del liceo artistico ‘Giacomo e Pio Manzù’ di Bergamo, guidati dalla professoressa Eusebi che, dialogando con le classi delle medie di Martinengo, hanno supportato la riflessione dei ragazzi e hanno stabilito alcune tematiche da sviluppare graficamente”.
Dopo aver raccolto le idee e trasformato i pensieri degli alunni in immagini, i liceali hanno presentato alcune proposte ad una commissione composta dagli assessori comunali che ha valutato i bozzetti e ha deciso di sviluppare la tematica ambientalista.
“Ispirandosi al pittore Henri Rousseau, noto per i suoi dipinti raffiguranti animali e foreste e per la fluidità del suo segno che unisce i soggetti all’ambiente, i ragazzi hanno rappresentato lo sfruttamento ambientale che l’essere umano sta esercitando sui diversi habitat globali – ha concluso il primo cittadino – Io sostengo i progetti artistici che esprimono messaggi positivi, che valorizzano il centro storico e che coinvolgono le scuole”.