Petizione contro la nuova antenna a Treviglio, l'assessore: "Stiamo monitorando"
I residenti delle abitazioni vicine sono preoccupati per l'alta densità di impianti presenti nella zona
La nuova antenna per la telefonia di via Gerola a Treviglio non piace ai residenti. Un impianto, l’ennesimo, in una zona già ad alta densità di questo tipo di apparecchiature, che preoccupa gli abitanti delle abitazioni vicine.
Petizione contro l'antenna
Tanto che è partita una raccolta firme da inviare al sindaco Juri Imeri per chiedere chiarimenti e rassicurazioni sanitarie.
"E’ curioso che in una zona soggetta a esproprio a causa dell’allargamento dell’area cimiteriale, a fronte di una richiesta dei residenti di piantumazione, ci troviamo oggi beneficiati di un bel boschetto, non di alberi ma di antenne - ha sottolineato Rosanna Guaiana, referente dei cittadini della zona che si oppongono all’antenna - Rileviamo, inoltre, che le procedure colpevolmente liberalizzate dal legislatore per tali installazioni, tutelano ampiamente i profitti delle multinazionali delle telecomunicazioni, non altrettanto la salute dei cittadini che, ironia della sorte, oltre a ingrassare i profitti delle suddette, ne pagano le conseguenze in termini di salute e paesaggio. Per questo ci siamo rivolti al sindaco, cui ricade la responsabilità della tutela della salute pubblica, al momento ricevendo un evidente imbarazzato silenzio".
La lettera al sindaco
In realtà, secondo quanto comunicato dal Comune, sono in corso contatti con l’amministratore di condominio dove vivono i firmatari della petizione. L’Amministrazione è quindi al corrente della situazione. Nella lettera inviata al sindaco, il gruppo di cittadini ha sottolineato che si tratta di un’area dove sono già presenti diverse antenne: cimitero lato via Gerola, cimitero lato Ex Statale 11, zona piscina comunale, oltre alle antenne della Guardia di Finanza e dei carabinieri.
"Ci ha sorpreso e amareggiato trovarci di fronte a un fatto compiuto, attraverso una semplice autocertificazione della società installatrice e da accordi contrattuali tra privati, senza che la sua Amministrazione sentisse il bisogno di comunicare preventivamente ai residenti il progetto, le motivazioni, le rassicurazioni che riteniamo doverose, trattandosi di un intervento che non è ininfluente sulla salute dei cittadini residenti - è scritto nella lettera al sindaco - Ci sarebbe piaciuta una relazione più collaborativa fra chi decide, chi controlla e chi, in qualche modo, ne subisce le conseguenze».
Nella lettera hanno poi chiesto se l’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) ha dato una preventiva autorizzazione all’installazione e se «ha verificato gli attuali standard di inquinamento elettromagnetico e l’eventuale peggioramento derivante da una nuova installazione".
Inoltre, hanno chiesto se il Comune «visto che gli studi sull’elettromagnetismo non hanno escluso malattie a medio o lungo termine per la cittadinanza residente, ha valutato di attuare il principio di precauzione, prima di avallare la decisione di installazione di un nuovo impianto».
"I lavori sono fermi"
"L'installazione di antenne è opera di pubblica utilità, in questo caso ipotizzata su area privata - ha spiegato l’assessore all’Ambiente Michele Bornaghi - La situazione è all'attenzione dell'Ufficio Patrimonio e Ambiente, che ha diffidato la società dall'intraprendere l'inizio dell'esecuzione dei lavori. Attualmente sono in corso interlocuzioni tecniche con la società al fine di perseguire nuove soluzioni, come pure è aperto il dialogo con l'amministratore del condominio posto nelle vicinanze".