Peace Writers, i giovani della "Fermi" diventano Testimoni dei diritti
L’Istituto Comprensivo ha deciso di aderire al bando del Senato per far conoscere agli studenti la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
L’Istituto Comprensivo di Romano ha deciso di aderire al bando del Senato per far conoscere agli studenti la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Testimoni dei diritti
Quest’anno la difficile situazione mondiale ha imposto una presa di coscienza e una riflessione su quanto sta avvenendo in Ucraina, in Medio Oriente, ma anche in tante altre parti del mondo. Perciò l’Istituto Comprensivo Enrico Fermi ha deciso di aderire al bando del Senato “Testimoni dei diritti”, sia per far conoscere ai giovani studenti la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che per far crescere in loro la consapevolezza che solo il rispetto e la garanzia degli stessi costituiscono il fondamento della libertà, della giustizia e della Pace nel mondo. I docenti coordinatori del progetto Tiziana Pagani, Elena Capelletti, Silvia Perini, e Antonello Piccirillo hanno quindi scelto di approfondire l’Articolo 28 della Dichiarazione che recita : “Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possono essere pienamente realizzati”
Il progetto
“Abbiamo scelto un metodo di lavoro laboratoriale, che vedesse i ragazzi impegnati in attività di ricerca, di scrittura creativa, di grafica, di condivisione, nell’intento di creare una comunità di pace, nella quale potessero essere veri attori, protagonisti e testimoni di azioni di pace. - riferiscono i docenti - Dopo la prima fase, dedicata allo studio e all’approfondimento, hanno potuto sperimentare un dialogo autentico, non solo attraverso il confronto reale con i coetanei e gli insegnanti, ma anche con le persone delle associazioni del territorio, ne è seguita la realizzazione di momenti originali nei quali hanno potuto riconoscersi come membri di una comunità che edifica un mondo migliore: hanno intervistato alcuni costruttori di pace locali, hanno ascoltato l’esperienza condotta in medio Oriente da Aldo, un operatore della Caritas diocesana, hanno condotto una serata per la cittadinanza insieme con alcuni rappresentanti delle loro religioni: Jiasmeen, una studentessa sikh, Laila, una donna islamica e don Giorgio, il direttore degli oratori cittadini”.
Gli insegnanti
Prima e durante lo svolgimento del progetto anche gli insegnanti si sono attivati in una ricerca che ha portato su diversi siti della rete, a leggere testi fondamentali di autori, che sono o sono stati autentici testimoni di pace, ma anche a partecipare a convegni locali e nazionali.
“Questi mesi sono stati un momento di vita prezioso per l’assorbimento degli apprendimenti fondanti l’esistenza stessa , in cui ognuno ha potuto cogliere lo spirito profondo dell’articolo 11 della nostra Costituzione. - concludono i docenti - I ragazzi hanno anche ricevuto un antidoto straordinario contro il bullismo, perché hanno cercato d’imparare anche l’arte del comunicare nelle situazioni di conflittualità, ossia l’arte più importante del vivere assieme. Giunti a questo punto ci piace sognare un mondo in cui i nostri ragazzi, in cammino verso l’obiettivo 16 dell’Agenda 2030, sapranno davvero costruire un futuro in cui i diritti umani siano rispettati, un mondo dove finalmente “giustizia e pace si baceranno”.
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