Castel Rozzone

Parte il "Progetto asilo vecchio", al via le prime visite guidate

Fondato quattro anni fa da Fabio Nisoli, il progetto di riqualificazione del terreno di proprietà della "Fondazione Asilo San Giuseppe" ha finalmente spiccato il volo

Parte il "Progetto asilo vecchio", al via le prime visite guidate
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"Progetto Asilo Vecchio" ingrana la marcia e il terreno adiacente all’edificio scolastico di Castel Rozzone, oggi dismesso, torna a vivere. Fondato quattro anni fa da Fabio Nisoli, il progetto di riqualificazione del terreno di proprietà della "Fondazione Asilo San Giuseppe" ha finalmente spiccato il volo aprendo le sue porte alla cittadinanza e alle prime visite guidate.

Il "Progetto asilo vecchio"

"Prima che il nostro progetto prendesse piede ­– ha raccontato Nisoli – alcune realtà locali, come gli Alpini, avevano manifestato il desiderio di recuperare l’immobile. Ma alla fine nessuna di loro ci è riuscita a causa degli ostacoli burocratici incontrati e dell’impossibilità di trovare i fondi necessari per risolvere i problemi strutturali dell’edificio. Per questo, noi di “Progetto Asilo Vecchio” abbiamo preferito concentrarci esclusivamente sul terreno adiacente alla struttura e qualche anno fa abbiamo incontrato la Fondazione per convincerla ad affidarci la sua riqualificazione. La nostra idea è sempre stata quella di provare a valorizzare il terreno, in modo da poterlo sfruttare in futuro come possibile area di aggregazione per eventi culturali e ambientali".

Grazie alla solidarietà della comunità

Ottenuto l’ok dalla Fondazione, Fabio e i suoi tre compagni di avventura si sono rimboccati le maniche per rimettere a nuovo lo spazio.

"Non disponendo di grosse liquidità, abbiamo subito avviato le prime raccolte fondi, sia online che attraverso la vendita di torte, in modo da autofinanziarci i primi lavori in loco. Con i primi soldi raccolti abbiamo comprato un tagliaerba elettrico e alcuni attrezzi utili alla manutenzione del verde. Poi abbiamo fatto installare un cancellino per permettere l’accesso al terreno da una zona sicura. Non potendo passare dal vecchio edificio scolastico, abbiamo dovuto creare un ingresso dalla ciclopedonale, in zona “Chiesetta dei morti del contagio”. E infine, abbiamo fatto completare la recinzione, che era presente su soli tre lati del terreno e l’abbiamo fatta aggiungere anche sul lato mancante, che confina con un altro terreno privato".

Dopodiché, è stato il turno dell’arnia.

"L’anno scorso – ha aggiunto ancora Nisoli – abbiamo partecipato al concorso “Imagine Bergamo” e siamo risultati tra i cinque vincitori. Questo ci ha permesso di avere capacità economiche sufficienti per l’acquisto di un’arnia per le api e di 15 tute da apicoltori".

Ora si cercano nuovi volontari

Così sistemato, la scorsa settimana il terreno è stato presentato alla cittadinanza, con la speranza di trovare nuovi volontari e nuovi fondi per portare avanti il progetto.

"All’inizio eravamo noi quattro fondatori più qualche volontario sporadico che purtroppo abbiamo perso per strada. Per questo adesso siamo alla ricerca di forze nuove, che abbiano voglia e tempo di dedicarsi al progetto. Vogliamo mettere in piedi una squadra, anche di pensionati, che ci dia una mano con la manutenzione del verde, in modo da avere più tempo da investire nell’organizzazione di eventi e nell’abbellimento dello stesso terreno. Da semplice prato con qualche pianta storica, vorremmo trasformarlo in un giardino botanico, all’interno del quale ci piacerebbe inserire diverse varietà vegetali. Vorremmo creare degli orti e allestire delle sezioni di erbe aromatiche. Entro fine mese poi, vorremmo piantare i bulbi di tulipano per provare ad avere una bella fioritura a marzo".

All’opera di giardinaggio si affiancherà anche l’attività didattica.

"Nell’ultima settimana, abbiamo già ospitato due visite guidate alla nostra arnia – ha proseguito Fabio – L’ultima è stata riservata ai bambini della quarta elementare di Castel Rozzone, a cui dopo una lezione teorica sul mondo delle api abbiamo mostrato da vicino l’alveare. Ci piace collaborare con le scuole, tant’è che abbiamo già avviato i contatti con altre classi per le nuove visite programmate nella prossima primavera. Il nostro sogno è quello di creare e mettere a disposizione della comunità un alveare didattico, tant’è che abbiamo preferito comprare un’arnia con le pareti in legno e le finestre rimovibili che permettono di vedere al suo interno anche senza aprirla".

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