Guida ai panettoni

Panificio Testa di Treviglio: da oltre settant’anni l’amore e la passione per il pane

Oggi a guidare il negozio di via Zara c'è la terza generazione di una famiglia da sempre all'avanguardia nel settore

Panificio Testa di Treviglio: da oltre settant’anni l’amore e la passione per il pane

Da oltre settant’anni il Panificio Testa di Treviglio è un punto di riferimento per i trevigliesi e non solo. Grazie a un lavoro di alto livello che miscela la tradizione con l’innovazione.

Panificio Testa: tre generazioni di panettieri

Il Panificio Testa, che qualche anno fa è stato nominato dalla Regione “Negozio Storico”, è stato fondato nel 1954 da Gaetano e Letizia Testa, in via Zara, in locali che si trovano di fronte all’attuale sede (aperta nel 1988). L’attività passò poi ai figli Gianantonio e Giulio Testa che, dal 1967, poterono contare anche sul supporto della moglie del primo, Lucia Delbini, madre di Matteo e Andrea Testa con cui tuttora porta avanti il negozio. Nato come laboratorio per la sola produzione di pane, negli anni il negozio si è evoluto sempre di più, dedicandosi anche alla rivendita della pasticceria classica, per poi produrla in proprio. Dagli anno Novanta c’è infatti un angolo riservato ai più golosi, con specialità di tutti i tipi, tra cui anche i panettoni e colombe pasquali.

Panettoni d’autore

Per portare avanti la produzione di dolci, il Panificio Testa ha quindi ampliato la sua squadra con pasticceri professionisti. E’ grazie a loro se a Natale i trevigliesi possono gustare ogni anno panettoni di alto livello. Quest’anno i pasticceri Mauro Brugali e Marco Talenti hanno dato vita al “Gianduia blu di cacao”, un panettone con impasto al gianduia profumato all’arancia, chunks di gianduia e ghiaccia al grué di cacao. Un prodotto che riscuote grande successo e che durante le festività sarà sulle tavole di tanti trevigliesi.

Il panettone “Gianduia blu di cacao” prodotto dal Panificio Testa

Da sempre all’avanguardia

Del resto, il Panificio Testa è da sempre all’avanguardia, sia per quanto riguarda le materie prime che per le tipologie di pane.

“Mio nonno – ha raccontato Matteo Testa – è stato il primo a portare a Treviglio la ciabatta, una varietà di pane che a quei tempi c’era solo a Milano, mentre a Treviglio c’erano i soliti 4 o 5 tipi. Ma tuttora puntiamo sempre alla novità. Nel 2007, ad esempio, abbiamo cominciato a sfornare il pane con farine di quinoa e di amaranto. Ora vanno di moda, ma sino a qualche anno fa eravamo i soli a produrlo”.

Sia per il pane che per la pasticceria, l’attività del Panificio Testa si basa sulle materie prime, partendo da zero con la produzione di tutto ciò che si trova in negozio: dalla vaniglia, agli aromi, sino alle mandorle grezze che vengono poi lavorate per produrre i torroni.

“Non temiamo la grande distribuzione”

Un modus operandi che permette al Panificio Testa di non soffrire la concorrenza dei tanti supermercati che sono sorti negli ultimi anni.

“Quello che produciamo noi non si trova nella grande distribuzione – ha sottolineato Matteo Testa – Noi continuiamo a distinguerci e questi ci permette di non temere la concorrenza dei supermercati. Ad esempio, dal 2008 siamo certificati biologici e questo è uno dei motivi per cui riforniamo di pane le scuole della città”.

E dopo Matteo e Andrea Testa ci sarà una quarta generazione a portare avanti l’attività?

“Ancora è presto per dirlo perché purtroppo ho davanti diversi anni di lavoro – ha detto scherzosamente Matteo – Ho tre figli e l’ultimo è appassionato di cucina e pasticceria. Chi lo sa… Magari tra qualche anno ci sarà lui alla guida del nostro negozio”.