Logistica in arrivo a Fara: il Circolo Familiare organizza una petizione, Assanelli rassicura i cittadini
La realizzazione di una logistica lungo l'ex Statale 11 trova l'opposizione del circolo familiare farese, che ha lanciato una petizione.
Il Circolo familiare farese contro la logistica tra Treviglio e Cassano: al via oggi, domenica, la raccolta firme contro l’operazione. Il sindaco Raffaele Assanelli, intanto, invita alla moderazione.
Il circolo familiare contro la nuova logistica
Dopo il volantino divulgato nei giorni scorsi, il Circolo familiare farese ha indetto per questa domenica una raccolta firme con l’obiettivo di presentare al Consiglio comunale una petizione contro l’insediamento logistico previsto lungo l’ex Statale 11. "L’insediamento consumerà 55mila mq di suolo verde, 27mila dei quali verranno coperti da un capannone alto 15 metri. La contropartita economica è di 600mila euro, e la mitigazione è la realizzazione di un chilometro di ciclabile" ha sottolineato il Circolo, che ha accusato l’Amministrazione Assanelli di scarsa lungimiranza e che ha proposto, a sua volta, una promozione delle ciclovie lente tra Comuni. Per dare forza alle proprie parole e idee, lo stesso circolo che già si era espresso contro la realizzazione del supermercato Iperal in paese ha organizzato, a partire da oggi, una raccolta firme.
Il sindaco Assanelli invita alla calma
A invitare alla moderazione è stato, invece, il sindaco Assanelli, che ha voluto spiegare più nel dettaglio l’operazione:
Conviene partire da un presupposto di carattere generale, ovvero che tutti noi acquistiamo online e che qualche magazzino, se vogliamo che le merci ordinate dai nostri telefoni ci arrivino il giorno dopo, occorre che ci sia – ha replicato il primo cittadino – Questa esigenza, dettata dai consumatori, ha portato al proliferare delle logistiche, che possono essere negative quanto si vuole, ma sono dettate dal nostro stile di vita. Poi conviene riflettere sulla collocazione e la portata dell’insediamento di cui si sta parlando: è un’area che dista quattro chilometri dall’abitato di Fara, un’area già produttiva individuata 12 anni fa dall’Amministrazione Piazzalunga e in una zona d’espansione produttiva e lontana dalle abitazioni, la scelta più giusta che si potesse fare. Al di là di tutto il resto, se il capannone fosse stato alto 10 m anziché 15, sarebbe stato realizzato d’ufficio tramite il Suap senza neanche passare dal Consiglio comunale: “grazie” a questa variante, invece, abbiamo potuto mettere in sicurezza l’intero comparto con ciclabile, illuminazione e viabilità.
"Aperti al dialogo, ma niente allarmismi"
In ogni caso, rimarca Assanelli, l’area era individuata e destinata a produttiva da 12 anni, ragion per cui non è tecnicamente corretto parlare in questo caso di consumo di suolo. "Se poi invece di un capannone da 27mila mq ne avessero fatti 10 da 2500 sarebbe cambiato qualcosa?" si è domandato Assanelli, che ha rimarcato come l’insediamento non impatterà nemmeno sul traffico all’interno del paese, appoggiandosi direttamente alla vicina BreBeMi.
Ovviamente prenderemo in considerazione la raccolta firme con il rispetto del dialogo, ma ritengo che la situazione sia una normale evoluzione: siamo un territorio fortunato, con l’80% di verde, e me ne vanto. Compito di un’Amministrazione è però anche quello di contemperare le varie esigenze, tra cui anche quella di sviluppo, che qui mi sembra inattaccabile in quanto non va a consumare suolo ulteriore rispetto a quanto già previsto e consente di mettere in sicurezza un comparto che lo necessita. Non credo sia il caso di allarmarsi.