Lo Spirito del Pianeta torna a colorare Clusone: si parte il 5 giugno
Decine di gruppi indigeni da tutto il mondo fino al 23 giugno. In più, un “dopo festival” di tre giorni, dal 28 al 30 giugno
Lo scorso anno è andata bene, nonostante abbia piovuto 16 giorni su 18, quindi si replica. Lo Spirito del Pianeta dal 5 al 23 giugno torna per il secondo anno consecutivo a Clusone, località La Spessa (via San Lucio), riproponendo quel connubio tra ambiente spettacolare e apertura di orizzonti nei confronti delle popolazioni di tutto il mondo. Che ha funzionato. Per fronteggiare le problematiche legate ad eventuali precipitazioni abbondanti, ai 5.500 metri coperti sono stati affiancati 450 metri quadri di pedane in legno ricoperto da erba sintetica per garantire ogni serata il passaggio in sicurezza tra una parte e l’altra della manifestazione.
«Abbiamo scommesso su un paradiso poco conosciuto dal punto di vista turistico – dice Ivano Carcano, anima della manifestazione -. Qui c’è gente meravigliosa, radicata con la propria cultura in uno spazio a lato della foresta di San Lucio, e alla base della bellissima Presolana. A 30 minuti da Bergamo, Clusone e il festival sono il luogo perfetto per assaporare la conoscenza di popoli ancora vivi in relazione con la natura con la N maiuscola. Un luogo da visitare in bici, a piedi, a cavallo, nei borghi bellissimi o sui sentieri meravigliosi che ci circondano durante il giorno, e vivere la sera o tutto il giorno nei sabati e domeniche presso i 50mila metri quadri della manifestazione».
Buona l’accoglienza da parte di chi in media Val Seriana ci vive: «I clusonesi sono rimasti soddisfatti della prima edizione, benché vessata da pessime condizioni meteorologiche – ha detto Massimo Morstabilini, sindaco di Clusone – quindi c’è grande attesa per questo ritorno».
E pensare che lo scorso anno, quando la manifestazione dovette traslocare dall’area del volo a vela di Valbrembo, le incognite sulla carta erano molte. L’ennesimo capitolo di un post po’ nomade, come alcuni dei popoli indigeni che ospita. Rifugiarsi in un bell’altopieno verde, ma molto infangato, ha fatto storce il naso a molti. Ma c’è la pista di sci di fondo, lì, che ha ospitato due volte i mondiali della disciplina. E vi si sono svolte undici edizioni del Motor Party: dal punto di vista logistico aveva già dimostrato più volte di essere un’area funzionale, quindi. Tutto è stato organizzato con rapidità, visti i tempi stretti. Una sorta di “edizione zero”, dunque, nel 2023. Quest’anno le cose sono diverse.
Saranno quattrocento gli eventi, tra spettacoli, cerimonie, laboratori e conferenze. Grande inaugurazione, mercoledì 5 alle 21.30, con Enzo Avitabile e Toni Esposito. Da segnalare anche la presenza del gruppo Mosqueira (Galizia Spagna) il 13 giugno e i Saor Patrol il 19 giugno. Ingresso libero a tutti gli eventi, che si svolgeranno anche in caso di maltempo (info: lospiritodelpianeta.it). Al centro della manifestazione, naturalmente , gruppi indigeni da tutto il mondo: i Famosi Cree (Indiani d’America) delle pianure del Canada, i Pigmei delle foreste del Camerun (secondo polmone del pianeta), gli indios del Brasile. E ancora, gruppi da Mongolia, Guinea Bissau, Aztechi e Maya dal Messico, dall’Afganistan. E gruppi italiani.
Mosquera
Mongolia
Mapuche
Yawalapit (indios brasiliani)
Daiko (Giappone)
Cree
Camerun
Aztechi
Ci sarà un villaggio di capanne che quest’anno sarà numeroso e coinvolgente, attorno al fuoco sacro dove saranno testimoni uomini medicina con le loro cerimonie. E ancora, un villaggio di tende tradizionali del nostro passato, con la presenza di numerosi artigiani di antichi mestieri, arti olistiche, 110 espositori di artigianato da tutto il pianeta, 12 ristoranti da tutto il mondo.
Dal 28 giugno al 30 giugno, infine, ci sarà il “dopo festival”: sabato 29 giugno è previsto il concerto dei Nomadi, con ingresso al prezzo di 10 euro. Arriveranno anche il Bepi, Charlie Chinelli, Johnson Righeira e altri.