Cultura

Lo spettacolare abito dell'Arlecchina incanta Bergamo alla "prima" di Bergamo Brescia Capitale della cultura

Si apre in grande l'anno di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023

Lo spettacolare abito dell'Arlecchina incanta Bergamo alla "prima" di Bergamo Brescia Capitale della cultura
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Una grande festa "di popolo", che ha riempito piazza Vittorio Veneto e inaugurato con uno spettacolo decisamente azzeccato uno degli appuntamenti più importanti della storia recente di Bergamo (e della Bergamasca, si spera). È stato un successo, sabato, la "prima" de "I nuovi Mille", la performance organizzata per inaugurare l'anno di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023. Tra il rap ai fuochi artificiali, però, uno dei dettagli che hanno maggiormente colpito l'immaginazione dei bergamaschi è stata l'Arlecchina, protagonista della performance teatrale andata in scena proprio durante l'inaugurazione. Anzi: il suo abito.

L'Arlecchina e il suo abito: sessanta metri di stoffa

A realizzarlo sono stati i ragazzi dell’Istituto Caterina Caniana, settore Moda, che collabora ormai da quasi 20 anni con la fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. Come riporta PrimaBergamo, gli studenti ogni anno passano ora nella sartoria del teatro seguendo anche la messa in scena delle opere liriche. Le docenti referenti hanno avuto vari incontri con il direttore artistico del Donizetti Francesco Micheli, la sua assistente Erika Natati e Cinzia Mascheroni (sarta del teatro) per immaginare insieme il capo finale : un’«Arlecchina» in chiave moderna. E sono quindi stati gli studenti stessi a cimentarsi nella parte grafica di progettazione dei bozzetti personali, tenendo conto delle richieste del direttore artistico: «Un’Arlecchina spettacolare in chiave moderna con grande strascico ad effetto sorpresa».

"Le difficoltà nella realizzazione dello strascico sono state diverse - spiegano le docenti del Caniana - L’avere poco tempo a disposizione, l’enorme quantitativo di stoffa che ha richiesto la collaborazione di almeno 5 studenti che reggessero il tessuto dei vari pannelli durante la cucitura e ha portato ad un risultato che ha soddisfatto tutti. Ciononostante questa sfida si è rivelata molto appagante. La collaborazione a classi aperte tra studenti e docenti di moda è stata positiva e concreta. Il quantitativo di stoffa utilizzato è stato di circa 60 metri e sul palco son servite ben 6 studentesse dell’Istituto per aiutare l’attrice a trasformare questa “Arlecchina moderna” lasciando tutti a bocca aperta!".

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Lo spettacolo dell'inaugurazione: il "gong" in simultanea

Alle 17 l’inizio della manifestazione, con il gong suonato simultaneamente dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori e dal primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono, collegati rispettivamente dalle loro città, e l’inno di Mameli suonato da duecento musicisti provenienti dalle bande e dalle fanfare della provincia di Bergamo. Con la conduzione di Francesco Micheli, direttore artistico della lirica della Fondazione Donizetti, che ha definito vivere a Bergamo come "danzare su un filo", lo spettacolo de I Nuovi Mille ha raccontato la città come si è evoluta negli anni - dalle note di Gaetano Donizetti alle parole di Torquato Tasso, che hanno dato vita a un insolito rap sulla città e sulle cose che ha da offrire - e come è oggi.

Il rap per le vittime del Covid

Commovente il rap dedicato alle vittime del Covid, con la discesa dagli spalti di medici e infermieri che hanno lottato in prima linea contro la pandemia. Il dolore si supera, non si dimentica, e il modo migliore per affrontarlo è lasciarsi avvolgere dalla Bellezza, che tutto lenisce con la sua grazia e gentilezza.

Ecco allora che suona perfetta l’apparizione di Arlecchina, che in poche righe riassume la  città in tutta la sua meraviglia:

"Io sono Arlecchina. Sono donna, sono la regina delle Orobie. Guarda, guarda lì i palazzi, le torri che mi coronano il capo e Piazza Vecchia, la mia fronte spaziosa ed elegante. E che bel décolleté formano le mura di Città Alta. Guarda che abito sontuoso, le mani operose dei bergamaschi nei secoli hanno tessuto e mi hanno cucito addosso. Pietra che sembra seta [...] la funicolare è la zip, che mi veste e mi sveste ogni giorno al mattino, prima di buttarmi nella mischia e correre, correre, correre, come il mio mito, la dea Atalanta. La sera mi spoglio, e con cento baci, i rintocchi del Campanone, dico al mondo: 'Buonanotte' ".

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Gori: "Una grande festa in nome della cultura"

"Quella di oggi è stata, come volevamo, una grande festa popolare nel nome della cultura, un grande momento di partecipazione scandito dal racconto dei Nuovi Mille - ha sottolineato il sindaco Gori - L’anno da Capitale della Cultura, che Bergamo vive insieme a Brescia, è iniziato con due giornate emozionanti: ieri il momento istituzionale, reso prezioso dalla presenza del presidente Mattarella, oggi uno spettacolo che ha messo in scena i nuovi bergamaschi, cioè noi, saldi nelle nostre tradizioni ma desiderosi di costruire il futuro della nostra città. È stato molto bello, emozionante, popolare e colto al tempo stesso e voglio per questo ringraziare i grandi professionisti che lo hanno messo in scena, unitamente alle centinaia di cittadini che hanno animato il palcoscenico".

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