Fara Gera d'Adda

"L'impresa elettrizzante", l'ex linificio apre le porte. Domani la presentazione del progetto di recupero

Già annunciata la scorso marzo l'ambiziosa proposta di riqualificazione necessita di un investimento record di 90 milioni di euro

"L'impresa elettrizzante", l'ex linificio apre le porte. Domani la presentazione del progetto di recupero
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"L’impresa elettrizzante", porte aperte ai visitatori, questa domenica, alla centrale elettrica dell’ex linificio. Questa sera, venerdì, verrà invece presentato alla comunità il maxi-progetto per il recupero dell’area.

"L'impresa elettrizzante"

Nel corso della giornata di domenica, la centrale elettrica del linificio farese sarà accessibile ai visitatori su prenotazione attraverso visite guidate della durata di circa 60 minuti ciascuna. Come spiegato dall’Ecomuseo Adda di Leonardo, promotore dell’iniziativa, le visite saranno possibili ogni ora dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15 alle 17 per un massimo di venti persone per turno. Per info e prenotazioni è possibile accedere al sito www.impresaelettrizzante.it, mentre è garantito l’accesso gratuito ai bambini sotto i dieci anni d’età e alle persone con disabilità. L’organizzazione specifica però che per queste ultime l’accesso potrebbe rivelarsi difficoltoso, dal momento che la centrale è disposta a un livello inferiore rispetto alla strada e persistono pertanto delle barriere architettoniche.

Questa sera si presenta il progetto di recupero

Cresce intanto anche l’attesa per l’appuntamento di questa sera presso l’Auditorium di piazza Patrioti dove, a partire dalle 21, il sindaco Raffaele Assanelli, il legale di "Partecipazioni srl" Maurizio Cornale e il tecnico Paolo Piccinini, sotto la moderazione di Giuseppe Petruzzo del gruppo di lavoro "Linificio partecipato", presenteranno alla comunità farese i dettagli dello studio preliminare finalizzato al recupero dell’area dell’ex linificio, per il quale "Partecipazioni srl" è stata inserita nel bando di attrazione di investimenti internazionali da parte di Regione Lombardia.

Un maxi progetto da 90 milioni

L’operazione, di cui la nostra testata ha dato notizia già a fine marzo, è di quelle da lasciare a bocca aperta e, pur ancora passibile di stravolgimenti nel corso dell’iter di progettazione, potrebbe concretizzarsi da qui a cinque anni. Con un investimento tra gli 80 e i 90 milioni di euro, consentirà di rispettare l’archeologia industriale del sito e recuperarlo completamente attraverso un mix di funzioni.

A raccontarla, allora, era stato lo stesso Cornale, che aveva sottolineato come il complesso rappresenti un indubbio valore di archeologia industriale, perché ancora omogeneo alla costruzione di fine ‘800 e conservato complessivamente in buono stato: "Per questo si è cercato di costruire una serie di possibili destinazioni d’uso e riconversioni che tengano conto di ciò puntando al massimo recupero possibile – aveva allora spiegato Cornale – E' previsto un flessibile mix di funzioni, con strutture per l’istruzione e/o la formazione, laboratori di ricerca e sviluppo, laboratori di produzione artigianale, spazi di lavoro condiviso (co-working), piccoli uffici privati, spazi espositivi (show room aziendali, gallerie d’arte, esposizioni temporanee), spazi per eventi promozionali e convegni, negozi, bar e ristoranti, mercato settimanale e mercatini all’aperto, palestre e circoli sportivi, strutture ricettive (B&B, bike-hotel, ostelli), residenze per anziani e/o foresterie, area residenziale. Categoricamente escluse, invece, le eventualità di realizzarvi una logistica o un centro commerciale".

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