Ghisalba

Legambiente: "Quei 500 metri di pista ciclabile che aspettiamo da 25 anni..."

Il "Circolo Agorà Legambiente" segnala la questione e protesta. Il Parco del Serio però si è detto disponibile a un confronto.

Legambiente: "Quei 500 metri di pista ciclabile che aspettiamo da 25 anni..."
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"Sono 25 anni che segnaliamo l’assenza della pista ciclabile che completerebbe il tracciato che collega la Valle Seriana a Crema: poche centinaia di metri che Ghisalba si ostina a non realizzare". A protestare con veemenza è il «Circolo Agorà Legambiente Cologno Ghisalba Urgnano».

Un tratto di pista ciclabile lungo il Serio mai realizzato

"Nel 1998 il Parco del Serio e il Comune di Ghisalba avevano in programma la riqualificazione ambientale della sponda sinistra del fiume Serio - ha fatto sapere il gruppo presieduto da Giusy Legramanti - nel territorio di Ghisalba, dove i problemi sono diversi. La strada, via Trento, che parte della Provinciale Francesca e, costeggiando il fiume, arriva fino al confine con Martinengo, è comunale: come possono vedere tutti, il ciglio è dissestato e molto pericoloso, la segnaletica è assente così come l’illuminazione, vi sono cartelli che indicano una videosorveglianza che non c’è e gli incivili continuano indisturbati a gettare ogni tipo di immondizia, senza contare la prostituzione e lo spaccio. I ciclisti che provengono dalla pista sterrata che si interrompe in prossimità del ponte, sono costretti a salire sulla carreggiata perché mancano 500 metri di collegamento al percorso che collega la Valle Seriana Crema. Oltre alle cattive condizioni di sicurezza bisogna aggiungere il traffico pesante che vi transita ogni giorno, si tratta di una piccola tangenziale, percorsa da tutti gli automobilisti diretti a Romano e la velocità dei veicoli è elevata. Nessun rallentatore è stato mai installato".

pista ciclabile

Una battaglia annosa

"Dopo tanti anni in cui abbiamo inoltrato innumerevoli segnalazioni sia al Parco del Serio che alle diverse Amministrazioni comunali che si sono susseguite a Ghisalba (Giunta Gianpietro Rubini, Giunta Antonio Pezzoli per due mandati, Giunta Samuele Vegini e, attualmente, Giunta Gianluigi Conti ndr.) non c’è ancora traccia del tratto di pista mancante - ha proseguito Legambiente - Nessuno è mai intervenuto e la situazione è peggiorata. La Giunta Pezzoli aveva fatto redigere un progetto ma non è mai stato portato a termine. Nel 2020 un nostro iscritto, Giuseppe Maestri, aveva scritto al sindaco Conti e la risposta è stata che era era al corrente della situazione e avrebbe indetto una conferenza dei servizi, ma non se ne è saputo più nulla".

Gli ambientalisti parlano anche di un ennesimo treno perso.

"Lo scorso novembre nell’ambito della programmazione degli interventi da effettuare nel parco nel 2024 non ha ancora inserito questa pista - ha continuato il gruppo - eppure il Parco, insieme a Ghisalba e Cavernago, ha in progetto la riqualificazione degli argini... Un’altra opportunità gettata al vento".

Infine anno fatto notare un taglio di alberi che, a loro parere, è abusivo.

"A gennaio qualcuno è passato e in un tratto ha fatto strage della vegetazione a bordo strada - ha concluso “Agorà” - ed è emerso un immondezzaio: sono stati raccolti un centinaio di sacchi di rifiuti... La videosorveglianza indicata dai cartelli non c’è, non basta pulire bisogna fermare chi inquina applicando sanzioni. Aspettiamo delle risposte".

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Il parco del Serio disponibile a un tavolo di confronto

Un tema annoso piuttosto spinoso quello sollevato da Legambiente, non c’è dubbio. L’assessore competente, Giuseppe Galli, ne è al corrente ma per ora non trova soluzioni praticabili.

"I problemi li conosciamo bene - ha dichiarato - Dopodiché quando si arriva al concreto delle cose è sempre necessario tenere conto delle priorità e, in base a queste, fare delle scelte".

Dal canto suo però il Parco del Serio ha illustrato le diverse problematiche che finora hanno messo un freno alla realizzazione dell’opera, ma si dichiara pronto a organizzare un tavolo di confronto per discutere il tema con Provincia e Comune.

"L’Amministrazione Pezzoli aveva partecipato a un bando indetto dal parco che aveva messo a disposizione delle risorse per i Comuni che presentassero proposte di riqualificazione - ha fatto sapere l’Ente - Il progetto prevedeva un sottopasso della Provinciale Francesca, con conseguente intervento di riclassificazione di un percorso già esistente. Gioco-forza però passava sotto un’arcata del ponte sul fiume, che coincide con una fascia di esondazione della piena, vale a dire un’area in grado di accogliere l’acqua. Pertanto c’erano difficoltà anche di carattere idraulico ad ottenere l’autorizzazione da parte dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo). È poi subentrato un altro ostacolo: quest’area è risultata di proprietà del demanio fluviale per cui qualsiasi tipo di intervento dev’essere preceduto da una richiesta di concessione dell’area e presentare un piano di gestione. È qui che si è interrotto tutto l’iter".

Non si può dunque realizzare la pista direttamente su via Trento?

"Purtroppo l’ultimo tratto della via non è mai stato ceduto alla Pubblica Amministrazione - ha chiarito il Parco del Serio - ma, se anche il calibro per poter realizzare la pista potrebbe esserci, rimane ancora un problema: l’attraversamento delle Provinciale Francesca, ad alta densità di traffico. Non è mai stata fatto nemmeno un attraversamento pedonale, magari a chiamata, probabilmente per questo. Peraltro via Trento vi si innesta anche in un punto critico e bisognerebbe salire di quota".

Tante le gatte da pelare insomma.

"In sintesi ci sono due possibilità - ha concluso l’Ente - Il sottopasso si potrebbe fare potendo proporre un intervento di sistemazione della pavimentazione ma senza alterare le quote attuali perché, in caso di piena, lì deve poter passare l’acqua. Non è possibile quindi né rialzare il percorso né ampliarlo e, sempre in caso di piena, dovrà essere chiuso per motivi di sicurezza. In seconda ipotesi si potrebbe pensare a una variante vicino a via Trento, trovando il modo di far attraversare in sicurezza la Francesca, quindi prevedere un’interlocuzione con la Provincia, titolare della strada. Come parco siamo disponibili, sentita la Provincia, a organizzare un tavolo di confronto sulla questione per trovare una soluzione che garantirebbe una continuità lungo la sponda a beneficio di tutti e a migliorare la situazione di degrado di via Trento".

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