L'arte in parole di Wanda Panzino: "Scrivo solo di vita vera"
Nata a Catanzaro Lido nel 1934, è laureata in Teologia e ha scritto numerosi saggi storici, raccolte di poesie e libri di narrativa
La parete del suo salotto accoglie i numerosi attestati di riconoscimento, i premi, le benemerenze ricevute durante la sua lunga vita. In giro per tutta casa ci sono i suoi libri, opere di narrativa, raccolte di poesie e saggi di storia spesso finiti nelle mani di personaggi illustri, non ultimi due grandi Papi.
Wanda e il sogno di diventare scrittrice
Il sogno di diventare una famosa scrittrice è rimasto nel cassetto, sacrificato sull’altare della maternità, ma nei suoi occhi la curiosità e la sensibilità di chi sente la scrittura fin nel profondo è ancora immediatamente riconoscibile.
Oggi, Wanda Panzino, ha 89 anni e l’ultima opera prodotta - questa volta con l’aiuto del figlio Roberto Serramazza, con il quale vive a Verdellino, in un appartamento di via Papa Giovanni XXIII - è datata 2023.
Una produzione incessante che ha accompagnato le varie fasi della sua vita, travagliata, iniziata negli anni Trenta. Più precisamente nel 1934 quando l’Italia vinceva il suo primo mondiale di calcio, Luigi Pirandello ritirava il premio Nobel per la Letteratura e Hitler si autoproclamava Führer.
Wanda nasce a Catanzaro Lido, a 15 chilometri dal centro della città calabrese. Dalle finestre vede il mare. Ma pochi anni dopo scoppia la guerra e la sua famiglia, come molte altre è costretta a rifugiarsi nell’entroterra. Unica donna di cinque figli, Wanda scopre fin da subito la sua passione per lo studio e per la scrittura. Un vero e proprio amore che il figlio Roberto ha voluto omaggiare all’interno di un libro, quello che lui stesso definisce "un inno alle donne" e intitolato appunto "Wanda: la regina delle nostre ombre".
"In queste pagine ho realizzato il sogno di mia madre - ha raccontato Roberto - quello di diventare una scrittrice famosa in un rinomato salone milanese. Lei ha dato tutto per la sua famiglia, ha dovuto sacrificare tanto e mi sembrava il minimo riconoscimento da parte mia".
Una vita spesa per la famiglia
La famiglia, d’altra parte è stata sempre al centro della vita di Wanda. Sposata con Italo Serramazza, scomparso a 60 anni in un incidente stradale, madre di cinque figli, ha coltivato la sua passione in privato, a casa.
"Allora non era semplice per una donna lavorare - ha raccontato ripercorrendo la sua gioventù - Mi sarebbe piaciuto insegnare, ma le scuole erano distanti da dove abitavo e la società patriarcale di allora non vedeva di buon occhio le donne che lavoravano. Era un mondo esagerato, non ci dovrebbe mai essere schiavitù".
Difficoltà che le donne contemporanee - che oggi, 8 marzo celebrano proprio la loro festa - hanno in parte (anche se non totalmente) superato. Nonostante tutto, però, Wanda ha all’attivo molte pubblicazioni e altrettanti premi e attestati di cui va meritatamente fiera.
Dalla Segre a due Papi
Stringe tra le mani il suo album di ricordi pieno di fotografie, da quelle in bianco e nero scattate con la famiglia davanti al Duomo di Milano a quelle più recenti. Gli scatti dei tanti premi ricevuti e la corrispondenza d’eccezione che conserva gelosamente. Come quella con la senatrice a vita Liliana Segre che aveva contattato durante la stesura del suoi libri dedicati all’Olocausto e alla Giornata della memoria. Quelle di papa Benedetto XVI e papa Giovanni Paolo II, invece, hanno un posto d’onore sulla parete proprio accanto alla Laurea in teologica conseguita nel 1997 con la massima votazione.
"A papa Ratzinger avevo inviato il mio libro su Martin Lutero che ha ottenuto anche il Premio Città del Vaticano - ha raccontato Wanda, che a dicembre compirà 90 anni - Mi ha riservato delle parole meravigliose che conservo nel cuore, mentre a papa Woytila avevo inviato una poesia ricevendo da lui un attestato di benemerenza".
Le sue opere
Da vent’anni Wanda vive in paese con il figlio costretto su una sedia a rotelle in seguito a un ictus.
"Siamo venuti qui per me, per accedere a cure migliori - ha spiegato Roberto - In questi anni ha presentato alcuni dei suoi libri e partecipato alla Giornata della memoria con le scuole, ma negli ultimi anni è affaticata".
Questo, però, non le ha impedito di continuare a scrivere, pubblicando lo scorso anno la raccolta di storie vere intitolata "Il camino". Tra le altre opere ricordiamo, invece, le raccolte di poesia "Sulle ali della vita", "Sogni recisi", "Gocce di rugiada" e "Grappoli di nuvole", oltre agli esempi di narrativa come "Il tempo e l’amore" e "Giangurgolo" dal quale è stata tratta una commedia musicale in tre atti portata in teatro a Catanzaro.
"Giangurgolo è la maschera di Catanzaro che per tradizione non ne ha mai avuta una - ha spiegato Wanda - è un eroe dalla parte del popolo, una storia anche da ridere ambientata nel tempo del dominio spagnolo".
"Scrivo di vita vera"
Una mente acuta, un’intelligenza fine e una profondità di pensiero che le sono valse diversi riconoscimenti tra cui anche la laurea honoris causa da parte della Selinus University della Repubblica Dominicana per la sua opera sull’Olocausto.
"Credo che la scrittura debba essere sempre giusta, vera - ha concluso - per questo ho sempre voluto riportare storie, fatti reali, ma con un linguaggio che tutti potessero comprendere. Avrei potuto fare molto di più nella mia vita di scrittrice, ma il dovere a volte ha la precedenza su tutto".
Soprattutto per le donne.