L'ammissione del sindaco: "Il nuovo asilo nido? Sarà un bagno di sangue per il Comune"
"L’asilo nido sarà un bagno di sangue", le secche parole del sindaco Raffaele Moriggi preoccupano i pagazzanesi.

Nel corso dell’ultima assemblea pubblica svoltasi in sala consigliare, il primo cittadino non ha usato mezzi termini nell’esprimere le proprie perplessità sull’opera che, tra procedimenti legali, ritardi e le previste difficoltà anche in futuro nell’approntarvi un servizio, rischia di pesare sui contribuenti per molti anni a venire.
Le cause con l'impresa aggiudicataria dei lavori
La relazione di Moriggi ha preso il via proprio dai processi in corso tra il Comune di Pagazzano e la "GR Electric", la ditta che si era inizialmente aggiudicata l’appalto. "Com’è ormai ben noto la società ha presentato una citazione per 342mila euro che ritiene esserle dovuti - ha affermato - poi ha tolto 96mila euro e ha fatto un’altra citazione per quella cifra. Abbiamo avuto una prima udienza il 5 febbraio, una seconda udienza il 5 marzo e il sopralluogo dei comitati tecnici delle parti il 14. Ovviamente il Comune si è opposto alle richieste dell’impresa". Quindi ha parlato di un ulteriore contenzioso legato al medesimo cantiere.
"Quest’altra causa riguarda il ritardo nella consegna dei lavori, che sono stati appaltati alla fine del 2023 con consegna prevista a marzo 2024 - ha chiarito - Da subito l’impresa ha messo in discussione alcuni voci del capitolato d’appalto e segnalato la mancanza di alcune planimetrie necessarie a proseguire i lavor: mancanza che la direzione lavori nega. Fatto sta che il cantiere non è stato consegnato ma bloccato fino a quando non c’è stata la rescissione del contratto. Il Comune ha dunque richiesto una penale di 66mila euro per i ritardi, e anche in questo caso si andrà in Tribunale, a giugno".
Un braccio di ferro che si annuncia assai lungo.
"Un ulteriore passaggio riguarda il pagamento del terzo Sal, con l’impresa che afferma di aver condotto una serie di lavori da marzo 2024 in poi, e chiede altri 96mila euro per i nove mesi da marzo a fine 2024 - ha continuato Moriggi - I lavori quantificati in quel periodo dai tecnici del Comune però ammontano a circa cinquemila euro. Onestamente credo che a breve verremo citati in giudizio anche per questa terza questione".
A che punto è il cantiere?

"A dicembre, come è già stato reso noto, il contratto con “GR Electric” è stato rescisso e chiuso da entrambe le parti - ha proseguito - A seguire abbiamo invitato tutte le altre 13 imprese che avevano presentato un’offerta alla manifestazione d’interesse iniziale: di queste, solo una ha confermato la volontà a realizzare l’opera. Ora, dal canto nostro, stiamo preparando una relazione dettagliata dell’accaduto da presentare al Ministero della Pubblica Istruzione, nella speranza di ottenere una proroga sulla fine dei lavori, che il bando Pnrr prevedrebbe entro la fine di quest’anno. Chiederemo, nel caso, la possibilità di effettuare una trattativa privata invitando cinque o dieci imprese, ma in tal caso dovremo anche costruire un nuovo appalto".
Una situazione complicata su più livelli, che rischia seriamente di sfociare in un "bagno di sangue".

"Ogni ricorso in Tribunale ci costa in media ottomila euro di legali, fate voi i conti - ha asserito sconsolato - Credo che la situazione del nido sia forse ancor più critica di quella dei bilancio comunale: ricordo che se l’opera non verrà ultimata nei tempi previsti, il Comune perderà anche i fondi Pnrr già percepiti, che ammontano a circa 250-300mila euro e che dovremo restituire al Ministero".
Una volta completato, il nido sarà utilizzabile?
Moriggi, che ha comunque ribadito la propria buonafede nei confronti della precedente Amministrazione, ha ricordato come, in ogni caso, anche qualora l’opera andasse in porto nei tempi previsti e il paese ottenesse un asilo nido nuovo, permangano grosse perplessità sulla sua utilità e gestione. "Al di là del fatto che li progetto per la realizzazione dell’opera non è completo - ha concluso - in quanto non tiene conto per esempio dei corpi illuminanti né degli arredi, per cui serviranno altri centomila euro, c’è un dato che fa riflettere: l’anno scorso è stato promosso il bando per le famiglie con bimbi al nido, e abbiamo ricevuto sette richieste. Quest’anno solo quattro. Numeri che fanno capire la scelta infelice di costruire in paese un nido da 30 posti. Quando mai potrà andare a regime?".