"La vita di un animale è meritevole quanto quella di un uomo ed Esmeralda poteva essere salvata"
Eugenia Del Prete ha sporto denuncia per l'uccisione della sua gatta, annegata in una roggia dai gestori dell'irrigazione mentre lei cercava di salvarla
L'aveva annunciato, Eugenia del Prete, e l'ha fatto. Nel nome della sua piccola Esmeralda, una gattina di solo un anno e mezzo. Per avere giustizia ma soprattutto perché non si può spezzare una vita, nemmeno quella di un gatto, soltanto per guadagnare qualche ora nel lavoro dei campi. La proprietaria della gattina annegata la sera dello scorso 27 agosto in una roggia di Misano ha presentato una denuncia contro ignoti sull'accaduto alla Procura della Repubblica di Bergamo, ipotizzando i reati di maltrattamento e uccisione di animale. L'apertura delle chiuse d'irrigazione che hanno allagato la condotta in cui la sua gatta si era nascosta, infatti, secondo la famiglia si sarebbe potuta evitare, tantopiù che da giorni erano in corso le operazioni per recuperare la piccola Esmeralda e restituirla alla sua famiglia. Lo fa sapere l'avvocato della donnna, Giada Bernardi del Foro di Roma, legale della famiglia di Eugenia Del Prete e fondatrice dello studio legale "GiustiziAnimale".
La storia della gatta Esmeralda
La gatta Esmeralda era fuggita da casa Del Prete il giorno di Ferragosto, per una finestra aperta fortuitamente dalla zampata del pastore tedesco di famiglia. Impaurita e disorientata, la gattina si era nascosta in una lunga condotta per l'irrigazione in asciutta, non distante da casa, e per giorni i suoi proprietari non erano riusciti a recuperarla nonostante vari tentativi. Dopo una decina di giorni, però, anche grazie all'intervento di un esperto, il "pet detective" Said Beid, finalmente quel maledetto martedì era stata installata l'ennesima gabbia-trappola, e quella sera si sarebbe proceduto al recupero della gatta. Peccato che proprio in quelle ore i gestori delle rogge abbiano deciso di aprire le chiuse per l'irrigazione di quei campi, a nord del paese. Nonostante le implorazioni della donna, e nonostante il tentativo di "mediazione" messo in campo dal sindaco Ivan Tassi, i gestori sono stati inflessibili e hanno aperto le chiuse, facendo allagare il canale. Esmeralda è annegata così, sotto gli occhi impotenti della sua proprietaria che stava cercando di salvarla.
"Era un membro della mia famiglia"
“La mia gattina poteva vivere - parla tra le lacrime Eugenia Del Prete, che aveva raccontato la vicenda anche al Giornale di Treviglio, due settimane fa - Se l'irrigazione fosse stata ritardata di qualche ora oggi Esmeralda sarebbe qui con me. Said Beid l'avrebbe catturata da lì a pochissimo. Sono determinata ad andare fino in fondo alla vicenda affinchè i responsabili della morte della mia gatta paghino. Esmeralda era un membro della mia famiglia.”
"La vita di un animale è meritevole di tutela, ed è ora che ciò venga compreso"
"La morte di Esmeralda poteva essere evitata - aggiunge l'avvocato Bernardi - Sarebbe bastato ritardare di un paio d'ore le operazioni di irrigazione del canale (peraltro iniziate in anticipo rispetto all'orario che era stato comunicato alla signora Del Prete) e Said Beid avrebbe potuto catturare la gattina. Una fine atroce quella di Esmeralda, preceduta dalle sofferenze patite dalla bestiola prima del decesso ed idonee ad integrare il reato di maltrattamento, per la quale abbiamo presentato denuncia nei confronti dei diversi soggetti che, a nostro avviso, sono responsabili di questa orribile vicenda. Ora attendiamo l'esito delle indagini che la Procura espleterà. La vita di un animale è meritevole di tutela tanto quanto quella di un essere umano. Ed è ora che ciò venga compreso. Quanto è accaduto alla piccola Esmeralda non può e non deve passare sotto silenzio".