La storica Cooperativa Agricola vara il nuovo corso
Il nuovo Consiglio d'amministrazione guidato da Giuseppe Invernizzi dovrà affrontare il nodo delle corti in centro storico da recuperare, il rinnovo dello Statuto e apre alle bioagricoltura
I soci della storica Cooperativa Agricola di Calvenzano, a metà maggio, hanno eletto i nuovi componenti del Consiglio d'amministrazione. Fiducia alla lista guidata da Giuseppe Invernizzi, 65 anni, imprenditore, ex assessore e consigliere comunale, eletto presidente che ha presentato i punti programmatici.
Il nuovo corso della storica Cooperativa Agricola
Un cambio radicale con il passato e un programma per il rilancio dell’attività sociale, affrontando anche il problema delle proprietà immobiliari fatiscenti e in disuso in centro storico a Calvenzano.
La storica Cooperativa Agricola - che con i suoi 137 anni di vita è la seconda cooperativa più antica d’Italia e la prima nella bergamasca - a metà maggio ha eletto il suo nuovo Consiglio di amministrazione. Lo guida Giuseppe Invernizzi, 65 anni, imprenditore, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, in passato assessore nella Giunta di Natale Molinari e successivamente consigliere comunale di minoranza. Invernizzi è il capofila della lista che ha visti eletti nel Cda tutti gli altri componenti: i soci della cooperativa Paolo Messaggi, Francesco Valsecchi, Ivan Blini, Christian Blini, Antonio Marta e, infine, Renato Arrigoni, docente all’Istituto Salesiano Don Bosco di Treviglio, unico non socio della Cooperativa Agricola. Al nuovo direttivo spetta un compito importante: la Cooperativa ha sì un patrimonio cospicuo, fatto da 114 ettari di terreni agricoli, 8 corti e 80 appartamenti, ma il Bilancio 2023 ha fatto registrare una perdita di 95mila euro a fronte su 385mila euro di attivo del conto economico.
"Al rinnovo delle cariche della Cooperativa Agricola ci siamo presentati con un gruppo coeso e un programma importante che i soci hanno premiato, eleggendoci con ottimi numeri. Tutti e sette i componenti della lista sono infatti entrati nel Cda - ha sottolineato il neo presidente Invernizzi che, dopo un triennio come vicepresidente, ha raccolto il testimone da Franco Mapelli -. Per quanto concerne i numeri del bilancio sono molto inficiati dagli ammortamenti degli immobili che generano dei costi di gestione importanti per la nostra Cooperativa che, si può dire, nel corso degli anni è passata da cooperativa agricola a cooperativa immobiliare".
Il nodo corti in centro storico, il rinnovo dello Statuto e la bioagricoltura
La Cooperativa, infatti, è proprietaria del 70% degli immobili nel centro storico di Calvenzano, alcuni fatiscenti e in disuso.
"Il recupero degli immobili in centro storico è una problematica che abbiamo inserito nel nostro programma - ha spiegato il presidente -. Lo faremo cercando soluzioni condivise anche per metterle a rendita a favore dei nostri soci. Ci sono stati già interessamenti per alcune corti, vedremo. Una volta eletti abbiamo subito incontrato il sindaco Fabio Ferla che ci ha espresso tutta la sua disponibilità e quella dell’Amministrazione sul tema del recupero dell’esistente, anche alla luce della normativa regionale che ha imposto ai Comuni un taglio al consumo di nuovo suolo per edificare. Attualmente gli appartamenti di proprietà della Cooperativa per oltre il 50% sono affittati a non soci, quindi non sentiamo questa necessità di nuove residenze, ma è chiaro che in futuro lo chiederà il mercato immobiliare. Noi cercheremo delle soluzioni anche perché vogliamo garantire la sicurezza dei nostri edifici in centro".
Tra i punti del programma della lista che ha preso le redini della Cooperativa c’è anche una revisione dello Statuto sociale.
"La modifica è necessaria, perché lo Statuto è datato, non ci consente di muoverci su altri fronti così da aumentare anche gli introiti della Cooperativa - ha aggiunto Invernizzi -. Servono nuove regole elettive (non ci sono nel Cda membri di minoranza, ndr) e allungheremo la durata della Cooperativa che scade nel 2036. Vogliamo anche riportare l’agricoltura al centro dell’attività della nostra Cooperativa, recuperando quei terreni oggi incolti o mal coltivati, e miriamo, tramite la creazione di una società “ad hoc”, ad avviare un progetto di coltivazioni biologiche con prodotti destinati non alla grande distribuzione, certo, ma alle attività commerciali locali".
Il melone retato, prodotto simbolo da recuperare
Il recupero e la coltivazione del melone retato di Calvenzano, prodotto simbolo della Cooperativa Agricola che in passato è arrivato sino alla corte dei reali d’Inghilterra, resterà una priorità per la Cooperativa. "Oltre al melone retato vorremmo puntare anche su altri prodotti di orticultura, diciamo, che si rivolgano a mercati di nicchia", ha sottolineato poi Invernizzi. Tra i punti del programma anche nuovi servizi di consulenza su diverse tematiche con un ufficio da aprire all’interno della sede della Cooperativa, ma anche la creazione di un gruppo d’acquisto di generi alimentari. Tutti progetti dei quali il nuovo Consiglio direttivo si farà carico nell’arco del suo mandato.
"Nel frattempo - ha concluso Invernizzi - siamo riusciti ad ottenere un accordo con gli allevatori che hanno le stalle in via Caravaggio: le lasceranno entro febbraio 2026, il tempo necessario per realizzare nuove stalle su terreni di loro proprietà".
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