La poesia dialettale celebrata dal concorso “Sal Terrae”
Domenica è tornata a Covo, con la settima edizione, “Sal Terrae” ,il concorso culturale in lingua lombarda.
Domenica è tornata a Covo, con la settima edizione, “Sal Terrae” ,il concorso culturale in lingua lombarda.
“Sal Terrae”
Domenica è tornata in paese, con la settima edizione, “Sal Terrae” ,il concorso culturale in lingua lombarda organizzato dal Comune di Covo con l’Associazione Società Eridana Esplorazioni sotto l’instancabile guida di Carmen Fumagalli Guariglia, esperta di lingua lombarda e membra del Ducato di Piazza Pontida. Covo ancora una volta ha messo in mostra l’importanza di salvaguardare le tradizioni locali, quelle usanze e riti che sono la base della nostra cultura autoctona e che costituiscono la storia dei nostri paesi.
Tradizioni
L’evento come da tradizione ormai, è stato promosso dall’Amministrazione comunale di Covo.
“Tradizioni come queste servono a farci conoscere la nostra terra e vanno salvaguardate, così come deve essere anche per la lingua lombarda – ha detto l’Assessore alla Cultura Alberto Gatti – perché non si dimentichi chi siamo, quali sono le nostre origini, quale è la nostra cultura. Spesso, soprattutto noi giovani, ci vergogniamo di utilizzare il dialetto che i nostri nonni ci hanno insegnato, ma non ci rendiamo conto di cosa perderemmo se ci dimenticassimo l’uso della lingua dialettale, per questo iniziative come “Sal Terrae” vanno promosse e meriterebbero di essere più vissute e partecipate, soprattutto dai giovani che dovrebbero ereditare questo tesoro”.
Premiazioni
Il concorso in lingua lombarda “Sal Terrae”, che si è chiuso domenica con le premiazioni, anche quest’anno ha visto numerosi partecipanti da tutta la Lombardia, che hanno candidato le loro opere: poesie, brevi racconti, cortometraggi che raccontano l’ampiezza e la diversificazione della cultura lombarda nelle varie aree della regione. I vincitori di quest’anno sono stati, per la poesia:1° premio: “I cài de la éta" di Daniele Ardigò di Soncino,2° premio: “Vultà pagina" di Giancarlo Milani di Cardano al Campo, 3° premio: “L’è nóma ü sògn" di Amadio Bertocchi di Albino. Le segnalazioni di quest’anno sono state al primo posto: “La stela piö bèla" di Carla Passera di Pognano e al secondo posto: “I öltem pass” di Luigi Furia di Gorno. Per i Racconti è stato premiato "Ól cassadùr e la sìeta" di Luigi Medolago di Boltiere.
“Un grazie immenso – ha detto il sindaco Andrea Capelletti – va a Carmen Fumagalli Guariglia e a Maria, Di Pietro, figure come le loro non devono essere date per scontate, il loro lavoro è da sostenere e tutelare, perché serve a mantenere vive queste tradizioni”.