Treviglio

La Bicipolitana di Treviglio sbarca all'Europarlamento

L'obiettivo è ottenere da Bruxelles finanziamenti per realizzare la ciclabile lungo la circonvallazione interna

La Bicipolitana di Treviglio sbarca all'Europarlamento
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La Bicipolitana sbarca al Parlamento Europeo. Grazie all’iniziativa di "MarcheBikeLife", il prossimo 26 settembre 2023  l’impegno dell’Amministrazione comunale nella mobilità dolce arriverà fino a Bruxelles per cercare di intercettare finanziamenti utili alla realizzazione della circonvallazione ciclabile interna.

Bicipolitana

"MarcheBikeLife è nata nel 2012 con l’intento di portare flussi cicloturistici a pedalare nelle Marche – ha spiegato il suo fondatore Mauro Fumagalli durante il convegno tenutosi lo scorso 14 settembre 2023 nell’Auditorium di Treviglio Fiera – Poi ci siamo resi conto che l’Italia è tutta bella e abbiamo deciso di portare i flussi cicloturistici in giro per l’intera penisola, alla scoperta delle bellezze dei nostri luoghi. Per anni, abbiamo lottato per risolvere diverse criticità legate alla messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e alla creazione su questi percorsi di una rete di attività ricettive che potessero offrire i giusti servizi al cicloturista. Alcune di queste criticità le abbiamo risolte, altre invece esistono ancora e per trovare loro una soluzione abbiamo deciso di ricorrere all’Unione Europea, che nel 2024 metterà a disposizione dei finanziamenti per migliorare la mobilità sostenibile. Per questo, ci siamo armati di bici e domenica 10 settembre ci siamo messi in cammino da Civitanova Marche su un percorso ciclabile fatto di 14 tappe, tra le quali vi era anche la Bicipolitana di Treviglio, per raccogliere tutti i progetti ciclopedonali già esistenti in Italia e riunirli in unico documento di sintesi da presentare direttamente al Parlamento Europeo, dove abbiamo appuntamento il prossimo 26 settembre. Così facendo, speriamo di ottenere la possibilità di finanziamento a favore di tutti i progetti raccolti per strada».

Un anello ciclabile

Tra essi quindi, non poteva mancare la circonvallazione ciclabile interna pensata dal Comune sul ring di Treviglio per permettere alle sei linee della sua bicipolitana di intersecarsi tra di loro. "A oggi Treviglio annovera circa 40 chilometri di piste ciclabili – ha chiarito l’assessore alla Mobilità Basilio Mangano – Con la realizzazione della Bicipolitana, partita nel 2016 con il nostro primo mandato elettorale grazie all’intuizione di quattro associazioni, quali 'A.Ri.Bi', 'Legambiente', 'Gero Bike' e 'Trei’n Bici', a cui poi si sono aggiunti in veste di sponsor BCC, AVIS e 'Pianura da Scoprire', abbiamo dato un contributo importante alla mobilità dolce perché siamo riusciti a mettere in rete i vari quartieri della nostra città con il centro storico e parallelamente abbiamo collegato Treviglio ai Comuni contigui e limitrofi. Ora però, vogliamo realizzare un anello ciclabile interno di due chilometri su cui far intersecare le sei linee della bicipolitana, in modo da mettere in collegamento l’intera città".

Un'idea ambiziosa

Si tratta dunque, di un’idea ambiziosa che tuttavia non spaventa il sindaco Juri Imeri: "La circonvallazione è un progetto che vale qualche milione di euro - ha detto il primo cittadino - Chi conosce la nostra città sa che realizzare una ciclabile sulla sua circonvallazione non è roba da poco, sia per l’impatto dei lavori che per la mentalità. Ciononostante, è un progetto in cui crediamo molto, anche perché chiuderebbe il cerchio sulla nostra bicipolitana. D’altronde, più progetti di questo tipo riusciamo a realizzare, più possiamo ragionare su cosa si potrà fare in futuro per incentivare il cicloturismo e trarne vantaggio economico". Tale vantaggio è stato ribadito anche da Giuseppe Togni, presidente di "Pianura da Scoprire" e sindaco di Cavernago: "La nostra associazione è nata nel 2009 con l’intento di costruire un parco cicloturistico composto da 14 percorsi, per un totale di 700 chilometri, nella Media Pianura Lombarda - ha spiegato - Alcuni di questi percorsi sono già stati realizzati, altri invece necessitano ancora di infrastrutture apposite per mettere in sicurezza i cicloturisti e consentire loro di viaggiare in completa autonomia, portando benefici economici ai vari territori che visitano e in cui stazionano con la loro bici".

Sicurezza stradale

Senza la sicurezza stradale infatti, la mobilità dolce e il cicloturismo sono destinati a restare monchi. "La sopravvivenza tra sicurezza e mobilità dolce è garantita da diversi fattori – ha sottolineato infine Paolo Miniero di 'A.Ri.Bi.' – Essi sono la presenza di segnaletica e illuminazione adeguate, dal rispetto dei limiti di velocità, dall’aumento delle sanzioni verso i loro trasgressori, dalla manutenzione dei percorsi ciclopedonali e dalla prevenzione degli incidenti attraverso campagne di educazione e sensibilizzazione al tema che coinvolgano l’intera comunità".

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