La "Bianchi" che torna a scommettere (e investire) su Treviglio
Nel dicembre 2021 ha svelato l’ambizioso piano di rigenerazione urbana che porterà innovazione e occupazione nel quartier generale in frazione Battaglie.
Un’atleta, un magistrato, un’azienda di grande prestigio e un giornale storico. Sono questi i profili dei vincitori del San Martino d’Oro. Un riconoscimento istituito nel 1988, che viene conferito a "persone, trevigliesi di nascita, di residenza o di «adozione» e così pure a enti e associazioni trevigliesi, che si sono resi utili e particolarmente distinti nei diversi settori della realtà cittadina: scienze, lettere, arti, lavoro, commercio, industria, scuola, sport, tempo libero, culturali, religiose, filantropiche. Possono essere riconosciuti anche atti di coraggio o di abnegazione civica, che abbiano reso più grande il prestigio di Treviglio, evidenziando virtù personali che siano di esempio per il vivere civile".
La "Bianchi" investe a Treviglio
Per la "Bianchi", la storica azienda di biciclette famosa in tutto il mondo, il premio arriva dopo che nel dicembre 2021 ha svelato l’ambizioso piano di rigenerazione urbana che porterà innovazione, occupazione e sostenibilità nel quartier generale in frazione Battaglie. Un progetto destinato a ridisegnare il profilo economico della città, e un esempio eccezionalmente calzante di "reshoring": buona parte della produzione di biciclette (tra le migliori del mondo) con il mitico marchio celeste, tornerà in Italia.
Grimaldi: "Grazie a Treviglio"
Il cavaliere Grimaldi, presidente di Bianchi, ha mandato un videomessaggio dalla Svezia.
"Onorato dal premio, investiamo in una fabbrica con grandi livelli di automazione e tecnologia. Tutto questo è stato possibile grazie al direttore Scalzotto (che oggi ha ritirato il premio, ndr) e a tutti i collaboratori, ma anche al sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale per il grande supporto fornito. Grazie anche ai trevigliesi, che sapranno apprezzare il nostro restare nel tessuto economico della zona".
"La nostra realtà è legata da sempre a Treviglio, e sarebbe stato uno scandalo se non fossimo restati e ce ne fossimo andati - ha aggiunto l'Ad Fabrizio Scalzotto - Ce n'erano tutte le ragioni economiche, a dire la verità, ma ne mancava una: quella del buon senso. Non è solo il ritorno economico che fa il futuro dell'industria".
Treviglio torna attrattiva
"Bianchi è sintomatica di quanto Treviglio sia attrattiva e di quanto a volte si sottovalutino certe cose - ha commentato in un'intervista il sindaco Juri Imeri -Porteremo l’esempio di quest’azienda su diversi tavoli, come esempio di un intervento virtuoso fatto nonostante indubbie difficoltà. Recuperare un edificio fatiscente è già di per sé una scommessa. E poi la scelta di riportare in Italia produzioni che sono all'estero, investendo nella ricerca e nell'innovazione".