Treviglio

Insultò l'ex ministro Kyenge, la cassazione annulla due condanne a Calderoli

Il senatore, durante la Festa della Lega del 2013 aveva paragonato l'ex ministro a un orango. Il processo sarà da rifare da zero.

Insultò l'ex ministro Kyenge, la cassazione annulla due condanne a Calderoli
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Aveva insultato l'ex ministro Cecile Kienge paragonandola a un orango. Una frase infelice, quella pronunciata nel 2013 dal senatore lumbard Roberto Calderoli, nel corso della Festa della Lega di Treviglio, che gli costò una denuncia da parte della Procura di Bergamo.

Insulti

Gli insulti, su iniziativa della Procura (l'ex ministro non presentò querela), avevano dato vita a un processo con sentenze in primo (nel 2019) e secondo grado (nel 2020). Sentenze che nei giorni scorsi sono state annullate dall'Alta Corte. Il motivo? Calderoli non si era potuto presentare all'udienza di primo grado per motivi di salute. Motivi che erano stati "snobbati" dai giudici e che invece, secondo la Cassazione erano ben fondati e certificati da una relazione medica che "affermava l’indifferibilità di un delicato intervento relativo a una grave patologia".

Tutto da rifare

La Corte di Cassazione ha quindi deciso di annullare entrambe le sentenze e di far ripartire il processo da zero. Nel contempo non ha accolto la richiesta della difesa del senatore Calderoli che sosteneva che la metafora animalesca non fosse diffamatoria ma di uso comune in ambito politico. Inoltre, l'Alta Corte ha anche respinto la richiesta di prescrizione del reato: secondo i giudici, infatti, i sette anni e sei mesi dalla data del reato non sono maturati per una sospensione del procedimento di 1.071 giorni proprio per il richiesto intervento della Consulta.

 

 

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