Inaugurate all'Archimede le "Panchine della gentilezza"
A realizzarle sono stati i ragazzi delle classi 2H e 2M che hanno aderito all'omonimo progetto
Sono state inaugurate venerdì 26 maggio, all'Istituto Archimede di Treviglio, le "Panchine della gentilezza" realizzate dai ragazzi delle classi 2H e 2M che hanno aderito all'omonimo progetto.
“Un’attività che valorizza questa scuola - ha commentato con soddisfazione la dirigente scolastica Maria Chiara Pardi - e che valuta le competenze”.
La panchina della gentilezza
L’idea de “La panchina della gentilezza” è nata nel 2019 a Quincinetto (TO), con l’obiettivo di avere uno spazio di inclusione e dialogo dove sostare anche per pochi minuti nel pieno della routine quotidiane o nell’ozio. I ragazzi della 2H hanno proposto la costruzione del primo esemplare trevigliese e con questa idea hanno vinto un concorso interno alla scuola, che prevedeva la realizzazione di un progetto che fondesse gli insegnamenti di educazione civica tramite un compito di realtà. Allo stesso modo anche la 2M ha voluto prendere parte
all’iniziativa.
Coltivare il senso civico
“L’obiettivo era quello di trasmettere il senso civico tramite un’attività pratica", ha dichiarato la professoressa Ciancia che con la professoressa Rossi ha seguito i ragazzi durante il concorso. I cinque studenti della 2H che hanno vinto sono Matteo Baroni, Alessandro Cassani, Gabriele Ciseria, Tommaso Martinelli e Giovanni Zanotti. Il loro progetto, che è stato installato fuori dalla scuola, è un riadattamento della panchina già esistente, completata con materiali di riciclo come bancali o tubi di ferro. E' stata dotata anche di un portabici e di un QR code per accedere al sito della scuola e sullo schienale reca la citazione di Sofocle “La gentilezza fa nascere gentilezza”.
I ragazzi della 2M - Federico Novani, Nasan Ido, Alessandro Piatti, Nicolò Longarettti, Carlo Facchetti, Abdou Dere e Stefano Ferri - hanno visto la loro panchina collocata invece all’interno dell’edificio scolastico. L’esemplare è costituito da due sedute inframezzate da un arco, simbolo di unione, con scompartimenti dove poter riporre libri o altri oggetti che possono essere utili a chi vi siede. La panchina ha un QR code e una lavagna dove poter scrivere i propri pensieri, e i ragazzi hanno anche ricreato la panchina in una realtà virtuale,
molto simile al contesto di un videogioco.
“Questi ragazzi – ha dichiarato il sindaco Juri Imeri - hanno infinite potenzialità sia in manualità che nel pensiero”, sostenendo come i ragazzi non devono essere visti solo come portatori di disagio, ma che si debba anche investire sulla valorizzazione delle giovani eccellenze. “Quando la scuola fa queste cose, non si toglie tempo all’insegnamento”, ha concluso il sindaco.