Caravaggio

Il vescovo celebra i 50 anni dell’altare e incontra i cresimandi

Una serata intensa quella di venerdì 4 novembre, in cui l'alto prelato ha fatto visita alla città.

Il vescovo celebra i 50 anni dell’altare e incontra i cresimandi

Il vescovo di Cremona celebra i cinquant’anni dalla consacrazione dell’altare della Parrocchiale di Caravaggio e incontra i cresimandi.

L’altare consacrato mezzo secolo fa

Una serata intensa quella di venerdì 4 novembre, con la chiesa dedicata ai Santi Fermo e Rustico straboccante di ragazzi. Monsignor Antonio Napolioni infatti, è arrivato in città in occasione del mezzo secolo dalla consacraziomne dell’altare parrocchiale.
“Il 4 novembre del 1972 monsignor Danio Bolognini, suo predecessore venne a Caravaggio a consacrare l’altare che il mio predecessore monsignor Stelio Placchi fece preparare per adeguare la chiesa parrocchiale alla nuova impostazione voluta dal Concilio – ha detto il parroco don Giansante Fusar Imperatore rivolgendosi al vescovo – non solo lo spostamento di un pezzo di pietra ma un modo diverso di sentirsi Chiesa, che si riunisce intorno a Cristo rappresentato dall’altare. Significativo che, come si usa, siano state poste le reliquie dei santi importanti per la comunità”.

L’incontro con i cresimandi

“Questa è la memoria del passato – ha concluso il parroco – ma mi sembra importante e bello che siano qui i ragazzi che hanno bisogno di essere consacrati, più che un altare”.

Il vescovo li ha salutati e dopo l’aspersione, i ragazzi hanno recitato il loro «eccomi» uno a uno, un po’ timidi, poi è scoppiato un applauso.
«In una chiesa di Cremona c’è un quadro in cui è raffigurato Gesù spremuto da un torchio per l’uva, esce il sangue raccolto da angeli, santi e cristiani – ha detto nell’omelia monsignor Napolioni – è quello che accade sull’altare e nella nostra vita, mettetecela tutta, non risparmiatevi, non tiratevi indietro: l’invito che vi faccio è di lasciarvi spremere per amore”.