La storia

Il sorriso e la dolcezza di Giulia hanno conquistato il "Revel"

La giovane, di Fornovo San Giovanni, ha la sindrome di down ed è stata assunta con contratto regolare al noto pub trevigliese

Il sorriso e la dolcezza di Giulia hanno conquistato il "Revel"
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Si chiama Giulia Bongiovanni, ha da poco compiuto vent’anni, ha la sindrome di down e da qualche settimana è stata assunta al Revel Pub di via Roggia Vignola a Treviglio.

Giulia Bongiovanni

Una bellissima storia di inclusione sociale che dimostra come si possano superare diffidenze e luoghi comuni. Giulia nel frattempo ha già conquistato tutti, colleghi di lavoro e clienti, grazie al suo sorriso solare e alla sua immensa dolcezza. Tra questi anche il suo datore di lavoro, il patron del Revel Checco Galimberti, che per primo ha scommesso su di lei. La giovane vive a Fornovo San Giovanni, con la mamma Aneta, il papà Federico e i fratelli minori Simone e Anna. Da tempo era alla ricerca di un impiego, dopo aver ottenuto all’Abf di Treviglio la qualifica di operatore di sala e bar. Grazie ad alcune amicizie comuni, Galimberti è venuto a sapere della situazione della 20enne e ha voluto incontrarla di persona.

"Da subito c’è stato feeling tra noi - ha sottolineato il barista - Mi ha anche raccontato di aver già avuto esperienze come stagista e quindi mi sono detto 'Perché no?'. E le ho fatto una proposta di assunzione".

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Giulia Bongiovanni con Checco Galimberti

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Giulia al lavoro

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Un bel primo piano di Giulia

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Da sinistra il papà Federico, Giulia e Checco

Il coronamento di un sogno

Per Giulia è stato il coronamento di un sogno. "Anche se quello principale è di diventare famosa", ci ha tenuto a sottolineare lei. Nell’attesa, è diventata la "mascotte" del Revel, dove lavora dal lunedì al giovedì per il servizio del pranzo, mentre il venerdì è al "Toro" di Brignano, altro locale gestito da Galimberti.

"Mi piace questo lavoro e mi trovo benissimo con Checco e gli altri. Sono proprio contenta di essere qui», ha detto ancora Giulia.

Una soddisfazione che è condivisa anche dai suoi famigliari, che puntano molto sulla sua autonomia.

"Non è facile la gestione di una figlia con disabilità - ha sottolineato il papà Federico - Per noi vuol dire molto il fatto che lei sia autonoma e si muova da sola, anche con i mezzi pubblici. Purtroppo quando ha finito la scuola e gli stage non è stato facile trovare un’occupazione. Ci abbiamo messo un po’. Poi tramite contatti comuni abbiamo conosciuto Checco che ci ha dato questa opportunità E di questo lo ringrazio tanto. L’alternativa era restare a casa a fare niente, invece Giulia ha un grande bisogno di  queste attività. Il contratto è sino al prossimo 31 ottobre, ma ovviamente speriamo che possa continuare a lavorare al Revel: lei sarebbe felicissima, perché si trova proprio bene. E ovviamente anche noi lo saremmo".