Calvenzano

Il soldato e il partigiano, dedicate a loro le prime lapidi celebrative nel Famedio

Nella Guerra di Liberazione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Giancesare Bornaghi, sottotenente dei Bersaglieri, e Mario Ghirlandetti, partigiano, erano su sponde opposte. Entrambi sono caduti in giovane età.

Il soldato e il partigiano, dedicate a loro le prime lapidi celebrative nel Famedio
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La prime due lapidi celebrative nel Famedio comunale al cimitero di Calvenzano saranno dedicate a due caduti nella Guerra di Liberazione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Uno era un soldato del Regio Esercito, Giancesare Bornaghi, sottotenente dei Bersaglieri, morto a 19 anni nella battaglia di Montelungo e insignito della medaglia d'argento al Valor militare. L'altro è un partigiano, il 17enne Mario Ghirlandetti, passato alle armi sul Monte Alben nei pressi di Serina. Entrambi riposano nel camposanto del paese.

Il soldato e il partigiano nel Famedio le lapidi celebrative

Rappresentano le due anime della guerra di Liberazione che l’Italia ha vissuto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, entrambi riposano al cimitero di Calvenzano e dal 3 novembre prossimo verranno ricordati con una lapide a loro dedicata nel Famedio comunale, la ex cappella gentilizia che la famiglia Reduzzi ha donato, alcuni anni fa, al Comune di Calvenzano. Uno è Giancesare Bornaghi, nato a Treviglio il 21 ottobre 1924, sottotenente dei Bersaglieri nel Regio Esercito insignito della medaglia d’argento al Valor militare. Bornaghi perì nella battaglia di Montelungo l’8 dicembre 1943 e le sue esequie funebri vennero celebrate a Calvenzano, per evitare il clima di scontro tra fascisti e anti fascisti in città, dove venne seppellito nella tomba degli zii. L’altro giovane caduto è il partigiano Mario Ghirlandetti, nato a Calvenzano il 2 marzo 1927 e passato alle armi, a soli 17 anni, in un rastrellamento dei repubblichini il 1° dicembre 1944 sul Monte Alben nei pressi di Serina insieme ad altri quattro partigiani. La Consulta del Famedio comunale, riunitasi mercoledì in Municipio, ha dato il benestare ad apporre nella cappella al cimitero le due lapidi in loro ricordo sulle quali saranno incisi gli stessi epitaffi funebri presenti sulle tombe, insieme alle loro fotografie: "Ogni sentimento nacque per amor di Patria" ricorderà il sottotenente dei Bersaglieri, mentre Ghirlandetti sarà ricordato con la frase "All’alba rosea della giovinezza s’immolava per la Patria".

Il sindaco Fabio Ferla spiega la scelta

"Il Famedio comunale di Calvenzano è nato, dopo la donazione da parte della famiglia Reduzzi della cappella di famiglia al cimitero, con un restauro e la sostituzione delle lastre di marmo che si trovavano al suo interno - ha spiegato il sindaco Fabio Ferla -. Lo abbiamo voluto per ricordare quei personaggi che hanno dato lustro al paese di Calvenzano, ma per poter farlo c’era la necessità di nominare un’apposita Consulta, chiamata ad esprimersi sui nominativi proposti. La nostra Consulta del Famedio, all’unanimità, mercoledì ha approvato l’apposizione delle lapidi in ricordo di Giancesare Bornaghi e Mario Ghirlandetti. Sono felicissimo di ricomporre, all’interno del Famedio, l’unità simbolica di quelle che furono le due anime della Guerra di Liberazione: il Regio Esercito e la Resistenza".

I cancelli del famedio, quindi, torneranno ad aprirsi per la cerimonia di commemorazione, con la scopertura e la benedizione delle due lapidi di Bornaghi e Ghirlandetti, domenica 3 novembre durante le celebrazioni del IV Novembre.

"Ricorrono quest’anno, infatti, sia i 100 anni dalla nascita di Giancesare Bornaghi, che gli 80 anni dalla morte di Mario Ghirlandetti e la Consulta ha deciso di onorarli dando loro uno spazio nel nostro Famedio - ha aggiunto il primo cittadino -. Famedio che già ospita la lapide commemorativa del Milite Ignoto, che è stato nominato cittadino onorario del nostro paese in occasione delle celebrazioni, che si sono tenute nel 2021, per i 100 anni dalla traslazione della sua salma all’interno dell’Altare della Patria a Roma".

I membri della Consulta per le onoranze al Famedio

La normativa per le onoranze al Famedio, comunale nel caso di Calvenzano, prevede che a esprimersi su chi sia meritevole di essere ricordato nel Famedio stesso sia un’apposita Consulta formata dal sindaco pro tempore, dall’assessore alla Cultura pro tempore del Comune e da tre consiglieri comunali, due espressi dalla maggioranza e uno dalla (o dalle) minoranza. Non essendoci a Calvenzano un gruppo di minoranza il sindaco Fabio Ferla ha accolto la proposta del capogruppo di "Amiamo Calvenzano" procedendo alla nomina, in seno alla Consulta, oltre che dell’assessore alla Cultura Corinna Bellini, dei consiglieri: Luigi Gusmini (capogruppo), Sara Ferrari (vicesindaco) e Roberta Bozza. La Consulta dura in carica sino al termine del mandato consiliare.

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