Il segreto di nonna Luigina? Sorridere sempre e vivere serena
Oggi a Calcio festeggia cento anni. Tanti auguri!
Era un sabato, l'8 luglio 1922, quando in una cascina appena a sud di Calcio, la «Remiglie», nasceva Luigina Ranghetti. Oggi, venerdì 8 luglio 2022, nonna Luigina compie cento anni, e a festeggiarla nella sua casa di via Papa Giovanni XXIII ci sarà, in qualche modo, tutto il paese.
Tanti auguri a nonna Luigina, 100 anni, di Calcio
Nonostante l'età non proprio verde, Luigina Ranghetti è ancora lucida e passa le sue giornate serena e contenta insieme alle figlie, ai nipoti, ai pronipoti e alla badante Zirka, una signora ucraina che è ormai di famiglia, e che tutti chiamano Stella. Ma la vita di Luigina non è sempre stata facile. Nata da una famiglia contadina, ha vissuto per intero prima la dura realtà delle cascine della Civiltà contadina, che negli anni Venti della Calciana era ancora molto simile a quella raccontata da Olmi ne «L'Albero degli zoccoli». E poi, vide la guerra. Da piccola si trasferì a Romano, a cascina «Calem», verso Madonna della Fontana. Ma la permanenza in città fu breve: 25enne, sposò l'uomo di Calcio che fu l'amore della sua vita: Vincenzo Pasinetti (che tutti conoscevano come Mario).
«Era il primissimo dopoguerra e il giorno delle nozze, mio papà andò a prenderla con il carretto, per riportarla a Calcio - ricorda la figlia Emilia - Da allora la sua vita fu, come quella di mio padre, fatta di tanto lavoro. Forse l'unico viaggio che fecero insieme fu la luna di miele, a Venezia». Sarta, casalinga e mamma, Luigina ha attraversato il Novecento vivendo ogni giorno con la serenità che, secondo le figlie, è stata la sua cifra, e forse il segreto della longevità.
Il segreto? Prendere la vita con serenità
Nella vita, Mario e Luigina ebbero poi quattro figli: Aldo, Marilena, Emilia e Giacomo. Falegname per una vita, e titolare di un negozio in centro al paese, l'amato Mario morì tragicamente in un incidente stradale nel 2003. Ma lei, forte e determinata, riuscì ad andare avanti. «Ci inventammo una tradizione: una vacanza all'anno, insieme, io e lei, alle terme di Boario» ricorda la figlia. E così, anno dopo anno, contando nipoti e pronipoti e vincendo persino una pandemia, è arrivata a toccare il traguardo del secolo di vita.
«Ora non esce più: purtroppo abbiamo perso la tradizione del caffè con le amiche, che ci concedevamo fino a prima della pandemia - continua Emilia - Abitando al secondo piano, quattro rampe di scale sono un po' troppo faticose, per lei. Ma mamma ha gli occhi buoni, fortunatamente, e passa le sue giornate leggendo il Vangelo e pregando, tutto il giorno. È serena dentro: ha un carattere forte, ma è sempre contenta e felice».
La pronipotina ha appena compiuto un anno
Persino durante la dolorosa e lunga solitudine forzata causata dal Covid. «Ci sentivamo per telefono due volte al giorno, ma che pena non poterla incontrare».
Oggi, alla sua festa, a festeggiarla ci saranno i nipoti Veronica, Flavio, Katia, Marco, Matteo e Silvia. Con loro gli adorati pronipoti Petra, Tommaso, e anche la piccola Sofia, che ha compiuto un anno proprio la settimana scorsa. «Sarà quindi una doppia festa - concludono i figli - Per la quale abbiamo invitato anche il vicesindaco, l'arciprete, e per la quale abbiamo deciso di ascoltare un po' di musica dal vivo». Per dedicarle, tutti insieme, una giornata di festa e di riconoscenza. «Mia adorata mamma - è l'incipit di una lettera scritta da Emilia - Oggi hai raggiunto un grande traguardo dei 100 anni, e non puoi immaginare la gioia nel festeggiarli insieme a te. Cent'anni di gioie, lacrime e tanti sacrifici, ma la tua voglia di vivere, la tua forza e il tuo spirito hanno vinto contro il tempo. Sei stata una donna che non si è mai arresa: nonostante le difficoltà e le debolezze, sei l'esempio che voglio seguire. Che questi giorni possano essere per te il tornaconto di una vita generosa spesa con amore e dedizione. Ti amo immensamente».