Il presepe vivente «a tappe» ha incantato i visitatori di Arzago e Casirate
Una bella idea venuta al parroco dei due paesi limitrofi, don Matteo Pini
Un presepe vivente in più tappe, tra Casirate e Arzago, per coinvolgere e unire le due comunità che, come da tradizione, ha regalato ai visitatori un tuffo nel passato e nella sacralità.
Un presepe vivente... per due comunità
A idearlo è stato il parroco dei due paesi don Matteo Pini che nel cortile della antica casa parrocchiale di Casirate ha previsto la scena dell’Annunciazione. La Santa Natività, invece, ha trovato «casa» nel portico della chiesetta di San Luigi al Lazzaretto di via Cimitero (tra Casirate e Arzago) e a interpretarla sono stati una giovanissima coppia con il loro bimbo di pochi mesi che dormiva placido sul fieno. In piazza San Lorenzo e nel salone dell’oratorio di Arzago, infine, è stata ricreata la scena della visita dei Re Magi con la cena. Tutto attorno, grazie ai numerosi figuranti di Casirate e Arzago, sono stati ricreati momenti di vita della civiltà contadina a fine 800: donne che lavoravano ai ferri e all’uncinetto; mamme che creavano bambole di pezza; bambini e bambine che cardavano la lana con le mani per riempire bambole e cuscini; mamme che preparavano candele. Galline, conigli e anche una capretta sono stati accuditi da gruppi di contadinelli e contadinelle molto vivaci. Più pacata e distesa l’atmosfera della scena dell'Annunciazione: figuranti in costume «anno zero», tra i quali anche due atletici soldati romani arrivati in piazza in costume con passo deciso. La cena con i Magi ad Arzago a base di focaccia e zuppa si è conclusa con i dolci preparati e offerti da pasticciere mussulmane che hanno voluto così condividere la gioia di una festa cristiana, perché nelle diversità è più bello trovare l’armonia.