Il podere della mafia va al Comune: sarà utilizzato a scopo sociale, ricreativo e culturale
Sotto indagine da anni, il podere sequestrato alla mafia è diventato proprietà comunale: sarà adibito a scopo sociale, ricreativo e culturale
Un vasto podere sequestrato alla malavita è ora a disposizione del Comune di Spino d'Adda, che lo utilizzerà per la comunità. Ne ha dato notizia il sindaco in una conferenza stampa.
Il podere di via Fornace
Appena entrati nella tenuta di via Fornace si ha la sensazione di vivere in un film. Subito si osservano due lunghi edifici a destra e a sinistra del viale: il primo adibito a palestra, sauna e centro benessere con una vasca idromassaggio adornata da un mosaico raffigurate la venere di Botticelli; il secondo, destinato alle feste e ai banchetti, è affacciato su una piscina interrata di circa 15 metri decorata con altri mosaici sul fondo. Proseguendo, si notano un paio di stalle per cavalli e un maneggio coperto, un laghetto nascosto tra numerosi alberi, serre, un campo da calcetto e da tennis, diversi magazzini, una cella frigorifera, e infine, si presume, una struttura destinata alla macellazione, attività primaria del podere che ha generato negli anni milioni e milioni di euro di evasione fiscale. Nessuno, fino a pochi giorni fa, vi era mai potuto entrare, poiché nonostante sia stato messo sotto sequestro dal 2014, la famiglia ancora residente all’interno l’ha lasciato solo pochi giorni fa.
La tenuta è ora del Comune
La tenuta si aggiunge ad altri due beni confiscati, due appartamenti - ha dichiarato il sindaco Enzo Galbiati - ma con la differenza che il podere verrà gestito temporaneamente da diverse associazioni e non dal Comune, finché non si istituirà un bando. Si tratta della “Ucap.Te Una Casa Anche Per Te”, della Cgil di Cremona e del sindacato pensionati Cgil, con la collaborazione della nostra diocesi e della cooperativa “Famiglia Nuova”. Il nostro obiettivo è svolgere all’interno della tenuta attività a scopo sociale, ricreativo, culturale, ma verranno anche organizzati corsi di formazione e progetti per la pet therapy. Mi auguro che questo luogo diventi un punto di aggregazione e che possa offrire varie opportunità di lavoro alle persone più fragili.
Oltre al sindaco alla conferenza stampa tenutasi poco prima delle festività natalizie erano presenti anche l’assessore Eleonora Ferrari, il prefetto di Cremona Corrado Conforto Gallo, la direttrice dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati di Milano Simona Ronchi , il rappresentante della Cgil Alessio Maganuco, don Massimo Mapelli alla guida di Ucap.Te, il parroco don Alberto Fugazza, la Polizia locale, i carabinieri di Pandino e la Guardia di Finanza di Crema.
Le indagini e il sequestro
Tutto nasce dalle indagini della Polizia di Cremona - ha spiegato Ronchi - Avevano raccolto vari indizi circa un gruppo di persone di Spino alle quali facevano capo diverse società cooperative amministrate da prestanome che svolgevano attività legate al commercio di carni. Tutte le fatture emesse erano fasulle, per il solo 2009 si parla di circa 18 milioni di euro evasi. Il 23 settembre 2014 si sono concluse le operazioni e sono stati confiscati i beni immobili e messi sotto sequestro tutti i conti correnti dei malavitosi, mentre a dicembre abbiamo consegnato ufficialmente il podere al controllo del Comune.