Il monumento di San Rocco rivive grazie a Nonno Gino
Domenica le autorità hanno celebrato l’opera di riqualificazione realizzata dai volontari dell’Auser
Domenica ad Antegnate le autorità hanno celebrato l’opera di riqualificazione realizzata dai volontari dell’Auser.
Cerimonia
Domenica di festa quella appena trascorsa ad Antegnate dove si è celebrata una cerimonia per ringraziare i volontari che nelle settimane scorse hanno riqualificato il monumento di San Rocco. Un intervento che si è rivelato necessario per la struttura che sorregge la statua e che il tempo aveva scalfito, danneggiandola. Domenica dopo la messa, un piccolo corteo ha raggiunto la piazza dove si trova il monumento e alla presenza dell'Amministrazione comunale delle associazioni antegnatesi, è stata celebrata la cerimonia di inaugurazione a cui è seguito un piccolo rinfresco. L'iniziativa è stata ideata e finanziata dall'Associazione Nonno Gino Auser di Antegnate che attraverso l'aiuto dell’artigiano, scultore e alpino Sandro Salvalaglio ha rimesso a nuovo il monumento ormai in preda al degrado.
L’intervento
I volontari di Nonno Gino, sabbia e cemento alla mano, hanno così assistito lo scultore, procurandogli i materiali necessari e fornendo la manodopera necessaria per la realizzazione dell’intervento. Nello specifico sono state rimosse e sostituite con nuove, le vecchie e rovinate lastre di marmo. Ma non solo. Nonno Gino ha provveduto anche alla riqualificazione delle panchine presenti nella piazza che accoglie il monumento di San Rocco. Il tutto per una spesa complessiva di mille euro circa, totalmente sostenuta dall'associazione di Antegnate.
Nonno Gino
“Da tempo avevamo pensato di intervenire per ridare decoro al monumento che di fatto è la cartolina d’ingresso al nostro paese -ha detto Guido Mattusi, presidente dell'associazione Nonno Gino - Grazie ai volontari che hanno lavorato è stato possibile realizzarlo, e mi ha fatto molto piacere partecipare alla cerimonia di domenica in cui la comunità, attraverso le Istituzioni ha riconosciuto il nostro lavoro. Voglio ringraziare oltre che i nostri volontari chi con le competenze del caso che hanno aiutato, come Sandro Salvalaglio, il cui contributo è stato di fondamentale importanza. Ringrazio l'azienda Seregni e i fratelli Morenghi per le attrezzature messe a disposizione e i fratelli Brembilla per l'aiuto dato. Il nostro è stato un piccolo gesto di cura e salvaguardia per il paese che ci accoglie, nella speranza che venga emulato da tanti altri”.
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