Il data center di Arcene fa passi avanti, ma collezione critiche
Il progetto caldeggiato dal sindaco Roberto Ravanelli ha però una larga schiera di critici
L’Amministrazione Ravanelli di Arcene fa un passo avanti nella realizzazione del data center che dovrebbe sorgere nel PLIS della Gera d’Adda, nell’area a ovest della stazione ferroviaria.
Il data center di Arcene
Con la delibera di Giunta approvata martedì sera dal sindaco Roberto Ravanelli e dagli assessori Roberto Zucchinali e Giorgio Barbaglia alla presenza del segretario comunale Luisa Borsellino, è stato avvallato il passaggio del testimone dalla «Data 4 Italy spa» alla «Expand srl», divenuta nuova titolare dell’attività produttiva per volere della «Roncello Capital srl», a sua volta proprietaria dell’area interessata dall’Innovation Hub per conto della «Vitali spa» .
"Dopo le verifiche portate avanti dal Amministratore mediante un parere legale, abbiamo preso atto del cambio del terzo soggetto – ha riferito lo stesso Ravanelli – Con la sua regolarizzazione, ora abbiamo il nullaosta per la stesura del protocollo d’intesa".
Proprio quello cui auspicava il sindaco prima di cedere la sua poltrona a chi gli succederà con le elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno. Non a caso, pur essendo consapevole che la fine del suo mandato non gli consentirà di dare l’ok definitivo al data center, che spetterà quasi certamente all’Amministrazione comunale che si insedierà la prossima estate, Ravanelli sperava di poter arrivare almeno all’approvazione del protocollo d’intesa, in modo da garantire continuità al progetto anche dopo la sua uscita di scena e blindare così i quattro milioni di euro in opere pubbliche che il Gruppo Vitali si sarebbe impegnato a corrispondere al Comune a procedimento autorizzativo completato.
L'Innovation hub caldeggiato da Ravanelli
Una speranza, quella del primo cittadino, che nelle prossime settimane potrebbe essere destinata a diventare realtà, con buona pace di chi fin qui si è opposto pubblicamente alla realizzazione dell’Innovation Hub.
Negli ultimi mesi infatti, sono piovute critiche sulla decisione di Ravanelli di dar vita al data center a causa del consumo di suolo pubblico che comporterebbe la sua costruzione, pari a circa il 4% del territorio comunale.
Leggi di più sul Giornale di Treviglio in edicola