Caravaggio

"Il campanile è un simbolo d’identità... e il nostro è spento"

A protestare è un cittadino che da qualche anno segnala la questione ma l'Amministrazione comunale ritiene di dover investire le risorse in altre priorità

"Il campanile è un  simbolo d’identità... e il nostro è spento"
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«Il campanile è un simbolo cittadino, ma il nostro è spento: perché non si mette mano all’impianto di illuminazione?». A protestare è un pensionato di 74 anni, M. M., che non si capacita di come una delle bellezze di Caravaggio rimanga nascosta nelle tenebre invece di splendere come un faro nella notte, richiamando lo sguardo dei caravaggini e non solo.

Il campanile tristemente spento

Il campanile, o meglio la torre campanaria, sorge fianco della chiesa parrocchiale dei santi Fermo e Rustico e raggiunge i 71 metri di altezza.

"C’era in antico un campaniletto ma ogni tempo vuole la sua gloria e i Veneziani, appena iniziato il loro decennio di potere su Caravaggio e la Gera d’Adda (1499-1509), fondarono questa torre non senza imposizioni di contributi alla popolazione, illusa di trovarsela regalata - riporta il sito internet della parrocchia - Una lapide alla base ricorda che il 29 giugno 1500 fu posta la prima pietra. Sopraggiunti i francesi, la fabbrica venne interrotta nonostante la necessità di provvedere alla sistemazione delle campane, la cui torretta provvisoria minacciava rovina. Due o tre sono le riprese fino al 1710, anno in cui si arrivò al parapetto della cella campanaria. Questa venne rialzata negli anni 1911-12 e coperta provvisoriamente con un tetto a quattro spioventi non potendosi allora procedere alla completa esecuzione del progetto di Angelo Bedolini. Il "finimento" si ebbe nel 1932 per opera del figlio Carlo".

"In questi 40 anni in cui ho vissuto qui ho visto un progressivo decadimento culturale e non mi spiego come una città che può annoverare tra i suoi più illustri concittadini un pittore della fama del Caravaggio non trovi la maniera di valorizzarlo - ha esordito - ma tra le altre cose c’è per esempio anche il fatto che il borgo possiede un campanile bellissimo, che però è spento: la parte terminale dell’impianto di illuminazione per qualche ragione non funziona, quindi di notte non si vede. Quando torno da Milano, dove ho sempre lavorato, vedo benissimo il Santuario di Santa Maria del Fonte e poi scorgo un moncherino... il campanile. Ora, il termine campanilismo è nato in Italia, proprio perché il campanile è un simbolo di identità. Non so se è un problema di risorse economiche, tuttavia da qualche anno sto segnalando la questione all’Amministrazione comunale ed è un peccato che non si faccia nulla".

Il vicesindaco: "Finora ci sono state altre priorità"

A respingere le accuse di inerzia è il vicesindaco Ivan Legramandi.

"La questione è nota e non c’è indifferenza a riguardo - ha spiegato - Durante l’Amministrazione Pirovano era stato realizzato parte dell’impianto di illuminazione che però non venne completato. Sono passati diversi anni da allora e adesso è obsoleto e non funzionante, la luce c’è solo all’interno della torre, quindi sarebbe necessario rimuoverlo e presentare un nuovo progetto secondo le normative odierne. Un investimento stimato in almeno 100mila euro. E dal momento che nel corso degli ultimi anni ci sono state altre priorità, come le scuole, non siamo potuti intervenire. C’è anche il cimitero che ha bisogno di ristrutturazione. Speriamo di poter mettere mano alla torre entro la fine del mandato, come abbiamo già fatto per la fontana in Porta Nuova che era spenta dal 2012".

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