Brignano

Il bar-trattoria «Impero» attività storica premiata dal Comune

Quattro generazioni dietro il bancone dal lontano 1949

Il bar-trattoria «Impero» attività storica premiata dal Comune
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Il bar-trattoria «Impero» di Brignano premiato dal Comune per i suoi 74 anni con la targa delle attività storiche.

Il bar-trattoria «Impero»: quattro generazioni dietro il bancone

Domenica la prima cittadina Beatrice Bolandrini ha conferito ai titolari il riconoscimento di attività storica brignanese, avendo il bar-trattoria ampiamente superato i 50 anni richiesti per l’attestato. Aperto nel lontano 1949 dai coniugi Iginio Nisoli e Cecilia Castelli, il bar-trattoria «Impero» è stato successivamente ereditato dai figli della coppia, Giuseppe e Luciano Nisoli. L’attività è dunque proseguita sotto la gestione di Giuseppe e della moglie Francesca Mariarosa Pinotti, che ancora oggi non manca un giorno all’interno del bar, dove si intrattiene con le clienti per quattro chiacchiere in amicizia. A occuparsi della ricezione dei clienti e della ristorazione è invece suo figlio Iginio, che ha ereditato l’attività a seguito della prematura scomparsa di suo padre Giuseppe, e che ora la gestisce insieme alla sorella Laura e, negli anni scorsi, con l’altro fratello, Silvio. E che dire, il futuro dell’attività è in buone mani.

"Attualmente ci siamo io e mia moglie Ekaterina, e nostro figlio Alessandro, classe 2000, ha garantito di voler proseguire con l’attività di famiglia, per cui qualche altra decade dovrebbe essere garantita" ha scherzato lo stesso Igino, che negli anni ha coltivato la passione per la vita dell’oste e in particolare per la creazione di una cantina di incredibile pregio.

"Da una decina d’anni a questa parte abbiamo allestito una cantina con molti vini particolari - ha detto - e nell’ultimo anno sto lavorando anche alla creazione di una grapperia, con le bottiglie dei migliori distillatori italiani".

"Da mia suocera ho imparato l'arte dell'accoglienza"

Partito come osteria-trattoria, il locale sorge su un edificio legato al palazzo settecentesco e offre oggi menù di pranzo a prezzo fisso e cene su prenotazione con degustazioni di vini particolari.

"Ero abituata a lavorare in ufficio a Milano, per cui mi sono sentita spaesata quando ho iniziato a lavorare qui – ci ha raccontato Francesca Mariarosa, che ora dal bar-trattoria non vuole più uscire – Mia suocera mi ha insegnato l’arte dell’accoglienza e me ne sono innamorata: ho imparato a cucinare e a servire al bancone, poi ho preso le redini in cucina e ho trasmesso il tutto a mio figlio e sua moglie. Adesso possiamo dire che faccio pubbliche relazioni con le signore che vengono a trovarci: l’attività, del resto, è in buone mani, e mio nipote è un vero gioiello. Certo, tutto questo non sarebbe mai stato possibile senza i nostri clienti, che sono tutti bravissime persone e che ci onorano sempre con la loro presenza. Siamo fortunati ad avere clienti così, il rapporto con la clientela è alla base di tutto: non sono semplici avventori, ma siamo, tutti insieme, come una grande famiglia".

 

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