Bar-ristorante Autharit

Il bar-ristorante “Autharit” cambia pelle: lo storico Titty lascia la gestione dopo trent’anni

Dopo trent'anni di gestione, Battista "Titty" Manzotti lascia il bar-ristorante "Autharit", punto di ritrovo e istituzione culturale a Fara.

Il bar-ristorante “Autharit” cambia pelle: lo storico Titty lascia la gestione dopo trent’anni
Il bar “Autharit” cambia pelle: dopo trent’anni di gestione Battista Manzotti – “Titty”, per tutti – lascia l’attività. L’addio annunciato dal titolare e fondatore dello storico bar-ristorante si concretizzerà a fine anno, quando l’attività verrà rilevata da due giovani trevigliesi che onoreranno il locale mantenendo il nome e modificandolo semplicemente in “Autharit.2”.

Dopo trent’anni, cambia pelle il bar-ristorante “Autharit”

Una decisione meditata a lungo e un po’ anche sofferta, quella presa dal cuoco e titolare Titty, che ha però accettato di buon grado di lasciar spazio ai giovani mentre lui è in procinto di lanciarsi in una nuova avventura. “Lasciatemi dire che a fine anno si chiude un’epoca per me. Un’avventura incredibile su cui potrei scrivere pagine e pagine” ha esordito. Aperto nel 1996 nella vecchia sede di via Longobardica 24, all’ingresso sud del paese, il bar “Autharit” è stato creato da Battista e suo fratello Giovanni Manzotti, mancato nel 2016. “Dopo diciotto anni nella vecchia sede ci siamo spostati in via Locatelli, nel centro ricreativo, dove abbiamo potuto aprire anche una cucina”.
Un sogno per Battista, che sin da piccolo affiancava sua madre Giovanna Dondossola nella preparazione dei pasti per la famiglia e che da allora non ha mai lasciato la propria passione per i fornelli.

Bar, ristorante, ma anche centro di cultura

Oltre a bar e cucina, però, l’Autharit per Fara è stato soprattutto sinonimo di cultura, musica e ritrovo.
“Negli anni abbiamo organizzato oltre quattrocento date con musica dal vivo e ottanta mostre di quadri e fotografie. Uno stuolo di eventi e un susseguirsi di capitoli nella nostra storia che hanno fatto in modo di rimanere sul mercato e tenere aperto. Come ho sempre detto, noi italiani siamo tutti bravi a cucinare, per questo avere un ristorante in Italia è una responsabilità doppia. Guardandomi indietro e attorno, posso dire che noi ce l’abbiamo fatta e sono contento del nostro percorso – Ora, però, dopo tanti anni al timone è giunta per Battista l’ora di cambiare. – Ho 55 anni, e lo dico con onestà: dopo tanto tempo, è arrivata l’ora di cambiare. La cucina è il mio amore e la mia passione più grande, per cui voglio continuare a lavorare, ma come dipendente in un’altra cucina. Condurre l’Autharit è stato un onore e un piacere, ma, dopo averci pensato a lungo, sono arrivato a questa decisione”.
Così ha concluso Titty, che non ha ancora ben chiaro dove andrà dopo il passaggio di consegne, ma che sa che rimarrà nel settore della ristorazione. “Lasciatemi esprimere un ringraziamento alla mia compagna, ai miei figli e ai miei fratelli, che mi hanno sempre supportato in questo percorso, e a tutti i clienti di questi lunghi anni. Un augurio infine a chi subentrerà, perché possa trovare la propria strada e dare al locale la propria impronta”.