Romano

"I profughi all’Hotel La Rocca restano dove sono", nessun passo indietro dalla Prefettura

Stamattina, venerdì 25 agosto, il sindaco di Romano ha incontrato il Prefetto di Bergamo per discutere dei 160 richiedenti asilo presenti nella struttura ricettiva in città.

"I profughi all’Hotel La Rocca restano dove sono", nessun passo indietro dalla Prefettura
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Stamattina, venerdì 25 agosto, il sindaco di Romano ha incontrato il Prefetto di Bergamo per discutere dei 160 richiedenti asilo presenti nella struttura ricettiva in città.

L’incontro

Dopo la lettera di protesta riguardo la gestione dei 160 profughi all’Hotel la Rocca, Sebastian Nicoli, il sindaco di Romano ha incontrato stamattina il Prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza. Il primo cittadino attraverso il profilo Facebook del Comune di Romano ha raccontato ai cittadini l’esito dell’incontro.

“L’incontro é stato caratterizzato da una grande cordialità e volontà d’ascolto da entrambe le parti. - ha scritto Nicoli - Ringrazio quindi della disponibilità e dell’atteggiamento adottato dalla Prefettura. Purtroppo, però, dal punto di vista sostanziale, occorre sottolineare come, nell’immediato, la Prefettura non abbia offerto soluzioni che possano portare a una de saturazione della struttura “ex hotel La Rocca”, nonostante possa esserci il desiderio di farlo. Abbiamo ascoltato con attenzione quanto detto dal Prefetto su come il fenomeno in corso presenti dei dati e dei numeri ben al di là dell’emergenza del 2015/2016, nonostante i media, su scala nazionale, non sembrano così propensi a fornire le corrette informazioni del fenomeno in corso” .

Sistema accoglienza

“Abbiamo, inoltre, preso atto di come egli si muova, nelle scelte da operare, con delle imposizioni di ricezione imposte dal Governo, in un sistema di accoglienza che è stato, però, nel frattempo, completamente smantellato dal Governo stesso. - ha scritto Nicoli - Il Prefetto ha avuto modo d’illustrarci come il sistema dei bandi per reperire strutture adeguate da parte dei privati, registri una completa assenza di risposte (tranne qualche evidente eccezione così come è successo a Romano di Lombardia).Inoltre ci è stato spiegato come egli non abbia alcun potere requisitorio di strutture sul territorio.
Pur manifestando vicinanza al Prefetto per la difficile gestione dell’emergenza in corso e con così poche possibilità e poteri, ho ribadito allo stesso di come reputo del tutto sproporzionato il caricamento del problema e dell’emergenza su un solo Comune, così come sta avvenendo in questi mesi, a Romano di Lombardia. Di fatto, non ci sono altri Comuni nella pianura bergamasca interessati dal fenomeno e con questi numeri. Ho ribadito di come, secondo il mio modesto punto di osservazione, non si può pensare di gestire questa emergenza affidandosi alla volontà di qualche privato di mettere a disposizione spazi idonei. Pertanto, se i Prefetti si trovano ad operare in queste condizioni, credo debba essere una loro priorità chiedere al Governo, di cui sono diretta espressione sul territorio, di essere dotati di poteri adeguati per gestire un’emergenza di questa portata”.

Hotel la Rocca

“Ho sottolineato che reputo la struttura dell’ex hotel “La Rocca” del tutto inadeguata per ospitare un così alto numero di persone e ho ribadito di voler essere coinvolto, insieme alle mie forze di polizia locale, per un’ispezione della struttura in merito, appunto, alle condizioni strutturali e gestionali in cui si sta operando. - ha scritto il sindaco -E’ espressamente previsto nei bandi prefettizi che queste ispezioni, senza preavviso, possano essere svolte anche con la presenza delle Istituzioni del territorio. Quindi ho detto che mi aspetto, a breve, un coinvolgimento in tal senso. Sul potere requisitorio che il Prefetto ha sottolineato di non avere, non ho potuto non ricordare che nel 2015, senza che nemmeno potessi pronunciarmi in merito, la Prefettura decise di mettere dei richiedenti asilo presso una palestra della nostra Città con tutto il “circo mediatico” che ne scaturì. Risulta quanto meno anomalo che oggi, invece, delle scelte non si possano fare, essendo la nostra una Provincia di ben 242 Comuni. Ho voluto ribadire che ciò che occorre fare è anche un’adeguata comunicazione, informazione e coinvolgimento di tutti i Comuni. Mi sono permesso, nell’incontro di oggi, di fare una chiosa spiegando che, se è vero che è il Governo che impone ai Prefetti la ricezione e collocazione dei richiedenti asilo, se è vero che il Prefetto debba d’urgenza trovare soluzioni con precarie condizioni e pochi poteri, purtroppo, agli occhi di diversi cittadini, alla fine, la responsabilità di tutto ciò che succede in Città è sempre e comunque del Sindaco, anche quando è acclarato che di responsabilità, in tal senso, non ne ha. Quasi come se i Sindaci, agli occhi di alcuni cittadini, abbiano un’inspiegabile e misteriosa propensione a “comprarsi” quotidianamente dei nuovi problemi, come se non bastassero quelli di cui si occupano ogni giorno amministrando una Città”.

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