Cultura

“I colori dell’anima”, i ragazzi speciali di “Ci sono anch’io” in mostra alla Bcc

Sino all’8 gennaio 2026 si potrà visitare l’esposizione allestita in via Carcano

“I colori dell’anima”, i ragazzi speciali di “Ci sono anch’io” in mostra alla Bcc

Il progetto “I colori dell’anima” dell’associazione “Ci sono anch’io” di Treviglio ritorna nei locali della Bcc Carate e Treviglio con la mostra “Un giardino di fiori che non appassiscono mai”.

Allestita nella filiale di via Carcano, dove potrà essere visitata fino all’8 gennaio 2026, l’esposizione è stata realizzata con le tele dipinte dai ragazzi e dalle ragazze con disabilità della onlus trevigliese durante il laboratorio d’arte estivo ideato cinque anni fa dalla presidente Elizabeth Schibuola e dall’artista Bruno Manenti.

L’inaugurazione della mostra con Grazioli e Prandina

“Ormai questo evento sta diventando una tradizione consolidata della nostra realtà – ha esordito il presidente della Fondazione Cassa Rurale Giovanni Grazioli durante l’inaugurazione dello scorso 5 dicembre, a cui hanno assistito tra gli altri il vicepresidente della Fondazione Franco Riz, il commissario capo della Polizia di Stato Daniele Bena, il comandante della Polizia locale Giovanni Vinciguerra e la responsabile dell’Ufficio Cultura del Comune Elisabetta Ciciliot – È proprio grazie a Manenti e Schibuola se questi ragazzi vivono da anni momenti gioiosi e di formazione, a cui sempre più autorità e istituzioni stanno partecipando. È per dire grazie a loro e a tutti coloro che nella comunità si dedicano al volontariato che abbiamo deciso di esporre ancora queste tele”.

Attraverso queste ultime, i ragazzi di “Ci sono anch’io” hanno la possibilità di aprirsi al mondo, creando un ponte di empatia e inclusione con tutta la comunità e confrontandosi con persone che normalmente non fanno parte della loro quotidianità.

“Questa mostra – ha riferito il vicesindaco Pinuccia Prandina – è stata inaugurata proprio nella settimana della giornata dedicata alla disabilità, che è il 3 dicembre, dove non si celebra una condizione, bensì una realtà e una manifestazione che viene dal cuore. Le persone con disabilità non hanno bisogno di aiuto soltanto per superare le barriere architettoniche, molte di loro necessitano di supporto per oltrepassare anche le barriere che hanno nel loro intimo. E l’associazione di Elizabeth ha come scopo proprio quello di rendere sempre più autonomi i ragazzi presi in carico. Attraverso l’arte di Bruno poi, gli stessi ragazzi vengono coinvolti in espressioni pittoriche profonde che sono manifestazioni delle loro emozioni interiori. Ringrazio quindi la banca per avere offerto ancora una volta la giusta visibilità a questi ragazzi, dimostrando sensibilità nei confronti della loro realtà”.

Il lavoro di Schibuola e Manenti supportato da Regione Lombardia e parrocchia

Il plauso in tal senso va al direttore generale Roberto Nicelli, che ha permesso di ospitare la mostra nella filiale.

“La concessione di questi spazi è per noi fondamentale perché ci consente di accendere i riflettori sull’impegno quotidiano dei nostri ragazzi – ha spiegato Schibuola – Tutti i giorni, e in particolar modo durante il laboratorio d’arte estivo di cui Manenti è l’elemento chiave, questi ragazzi lavorano assieme agli altri per riuscire a ottenere l’inclusione all’interno del nostro territorio”.

Un tema, quello dell’inclusione, che sta a cuore anche a Regione Lombardia.

“Noi ci siamo mossi spesso per l’inclusione e l’assistenza – ha aggiunto il consigliere regionale Giovanni Malanchini – Ma senza il terzo settore, senza il mondo del volontariato, senza le Amministrazioni locali e i loro servizi sociali, il nostro sistema crollerebbe perché non avremmo modo di arrivare a coprire tutti i bisogni. Quest’associazione e i suoi volontari si impegnano 365 giorni all’anno con questi ragazzi, portando avanti quotidianamente un lavoro umile, silenzioso e paziente. Oggi è per loro e per tutti noi un momento di festa, che però non deve far passare in secondo piano la fatica. La Regione deve continuare a supportare in termini di sussidiarietà le energie positive che ci sono sul nostro territorio. E l’associazione di Elizabeth rientra tra queste energie, perché ha saputo lavorare all’interno di questa comunità mettendo al primo posto la condivisione e l’inclusione”.

Questo merito è stato riconosciuto anche da monsignor Zaccaria Bonalumi.

“Tutti abbiamo bisogno di sentirci parte di qualcosa – ha affermato il prevosto – E sono certo che, grazie al lavoro di Elizabeth e dei suoi volontari, questi ragazzi hanno imparato a sentirsi parte della nostra comunità, tanto che risponderebbero di sì se aggiungessimo un punto interrogativo al nome dell’associazione”.

Forti di questa consapevolezza, i ragazzi di “Ci sono anch’io” sono già pronti a rimettersi in gioco con l’arte.

“Loro sono i veri artefici di questo risultato lungo cinque anni – ha chiosato Manenti, che ha scelto di esporre nei locali della filiale anche la sua scultura “Adamo ed Eva” – Ora che la missione del quinto progetto è stata portata a termine, rimaniamo in attesa di iniziarne una nuova con il prossimo progetto”.