Gli uffici della Asst Bg Ovest più belli grazie al quadro dei ragazzi "speciali"
L’associazione «Ci sono anch’io» ha donato l’opera realizzata grazie alla guida dell’artista Bruno Manenti
Gli uffici dirigenziali dell’ospedale di Treviglio si abbelliscono con un quadro dipinto dai ragazzi disabili di «Ci sono anch’io».
Un quadro "speciale" per l'Asst Bg Ovest: un dono di Augusto Baruffi
Venerdì 6 settembre la presidente dell’associazione trevigliese Elizabeth Schibuola e i suoi ragazzi hanno fatto visita al direttore generale dell’ASST Bergamo Ovest Giovanni Palazzo per la consegna della tela a fiori colorati realizzata sotto la supervisione dell’artista Bruno Manenti. Tra le opere più rappresentative della quarta e ultima edizione del progetto «I colori dell’anima», il dipinto è stato acquistato e donato all’azienda ospedaliera da Augusto Baruffi, neo-eletto presidente della RSA «Aresi» di Brignano.
"Ho voluto donare questo quadro al dottor Palazzo in segno di vicinanza all’associazione – ha sottolineato Baruffi poco prima del rinfresco organizzato nella sala riunioni dell’ospedale – I ragazzi di 'Ci sono anch’io' mi sono entrati nel cuore a tal punto che ho proposto a Elizabeth e a Bruno di fare una versione autunnale del loro progetto tra le mura della nostra casa di riposo a Brignano".
L'arte unisce i ragazzi di "Ci sono anch'io" e gli anziani della Rsa di Brignano
"Mi piacerebbe che i nostri anziani entrassero in contatto con questa realtà, dedicandosi alla pittura assieme ai ragazzi e vivendo con loro nuove emozioni - ha spiegato Baruffi - Il progetto potrebbe essere allestito tra ottobre e dicembre di quest’anno e sarà un modo per estendere il concetto di integrazione sociale tanto caro a 'Ci sono anch’io' pure ai nostri anziani, troppo spesso dimenticati dalla società moderna malgrado siano preziosi custodi del nostro patrimonio storico e culturale"
L’idea di Baruffi è stata accolta a braccia aperte da Manenti e Schibuola.
"La grande tela su cui lavoreremo alla Rsa di Baruffi – ha specificato Bruno – sarà posizionata sui tavoli e non più a terra, in modo da andare incontro alle esigenze degli anziani e metterli nella condizione di colorare liberamente con le proprie mani, senza che ci siano ostacoli vari a impedirglielo. Il progetto cui abbiamo dato vita io ed Elizabeth quattro anni fa infatti, prevede di dipingere senza l’utilizzo dei pennelli, sostituendo questi ultimi con mani, piedi e il resto del corpo, visto che in certe occasioni i ragazzi si sono addirittura sdraiati sulla tela. Per il prossimo anno abbiamo in programma di affiancare alla grande tela anche delle piccole tele sui cavalletti, con le quali i ragazzi potranno calarsi nei panni dei veri pittori, dando libero sfogo a tutte le loro idee ed emozioni. È importante che di anno in anno essi comprendano il messaggio che il colore è soprattutto emozione, perché non è importante il soggetto raffigurato, bensì è fondamentale l’emozione che il colore stesso è in grado di trasmettere. E devo dire che in questi quattro anni di laboratorio i ragazzi di “Ci sono anch’io” hanno dimostrato appieno quanta emozione sono capaci di provare e far provare attraverso la pittura".
Tante le attività dell'associazione
Quest’ultima però, non è l’unica forma d’arte e di socialità prevista dall’associazione, le cui attività riprenderanno a pieno regime a fine settembre, quando i ragazzi torneranno a fare sport e a lavorare dietro i banconi della «Gelateria Oasi», della «Pasticceria Riva» e della «Pasticceria Panarari», al fine di accrescere il proprio livello di integrazione all’interno della comunità.
"Per i nostri ragazzi – ha aggiunto Elizabeth – i progetti come “I colori dell’anima” rappresentano un modo per divertirsi assieme e per condividere le proprie emozioni, misurando allo stesso tempo le proprie capacità in un determinato ambito sociale, dove entrano in contatto con persone normodotate. In questo reciproco scambio di emozioni, i disabili hanno modo di confrontarsi, sostenersi e incoraggiarsi l’un l’altro, mettendosi alla prova e instaurando rapporti anche con coetanei e adulti privi di qualsiasi disabilità. Grazie al tam tam mediatico infatti, durante l’ultima edizione de “I colori dell’anima” ci sono stati dei giorni in cui il nostro laboratorio è stato frequentato da decine e decine di bambini e adolescenti esterni che avevano trascinato lì con loro anche le proprie famiglie, per cui ci siamo ritrovati a dipingere assieme a mamme, nonni e zii contenti di mettersi in gioco in prima persona e di far divertire i propri figli attraverso l’arte e la condivisione. Colgo quindi l’occasione per ringraziare ancora l’amico Baruffi e il dottor Palazzo per aver creduto in questo nostro lavoro, con la speranza che sia soltanto l’inizio di una proficua collaborazione".
"Anch’io mi unisco al coro dei ringraziamenti nei confronti di Augusto – ha fatto eco Palazzo – Senza di lui e senza la sua disponibilità a fare da tramite con l’associazione tutto questo non sarebbe accaduto. Spero davvero che questo sia stato un modo per mettere i ragazzi a stretto contatto con l’ospedale, calandoli in un contesto diverso da quello a cui sono abituati".
Foto 1 di 3Treviglio Augusto Baruffi compra un quadro dall'associzione disabili "Ci sono anch'io" e lo dono alla Asst Bg Ovest
Foto 2 di 3Treviglio Augusto Baruffi compra un quadro dall'associzione disabili "Ci sono anch'io" e lo dono alla Asst Bg Ovest
Foto 3 di 3Treviglio Augusto Baruffi compra un quadro dall'associzione disabili "Ci sono anch'io" e lo dono alla Asst Bg Ovest
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