Gli alunni delle medie della "Sacra famiglia" omaggiano Anna Frank
Il 27 gennaio si sono riuniti nella chiesa dell'Incoronata per ricordare la giovane vittima dell'Olocausto
Un blocco di ghiaccio, uno specchio dell'anima, una ragazza... Anna Frank. I ragazzi delle medie della "Sacra Famiglia" di Martinengo omaggiano la giovane vittima dell'Olocausto in occasione della "Giornata della memoria".
In chiesa nel ricordo di Anna Frank
L'abside della chiesa dell'Incoronata, solitamente luogo di preghiera e raccoglimento, si è trasformato in un palcoscenico il 27 gennaio, con i ragazzi e ragazze delle medie riuniti per la Giornata della Memoria, 80esimo anniversario della liberazione del Campo di Auschwitz- Birkenau. Al centro, una lastra di ghiaccio, lucida e trasparente come un cristallo, che ha catturato lo sguardo di tutti. Imprigionata al suo interno l'immagine del voto sorridente di Anna Frank.
"Un'adolescente con gli occhi pieni di speranza, sembrava scrutarci, invitandoci a una profonda riflessione - ha commentato il direttore delle medie, padre Giovanni Costioli - Il ghiaccio, destinato a sciogliersi lentamente, come il tempo che passa, è stato scelto non a caso. Rappresenta la fragilità della memoria umana, la tentazione di dimenticare le atrocità del passato. Ma è anche un simbolo della nostra responsabilità: quella di mantenere viva la fiamma della memoria, affinché le nuove generazioni non ripetano gli errori del passato. Quel blocco di ghiaccio, più di mille parole, ci ha ricordato l'orrore della Shoah, la tragedia di milioni di innocenti. Ci ha parlato di pregiudizi, odio e indifferenza, sentimenti che ancora oggi minacciano la nostra società. Ma ci ha parlato anche di coraggio, di speranza e di resilienza di una ragazza poco più grande dei ragazzi presenti".
La lettura del suo diario
La scuola, con questo gesto semplice ma potente, ha invitato i ragazzi e le ragazze, i docenti, gli educatori a non restare indifferenti.
"Ci ha chiesto di impegnarci, ciascuno di noi, a costruire un mondo più giusto, più umano, dove non ci sia spazio per la discriminazione e l'intolleranza - ha continuato il direttore - Guardando quel blocco di ghiaccio che si scioglieva lentamente accompagnati dalla lettura di una pagina del diario, di Anna, e con il sottofondo di tromba e una immaginaria lettera scritta a tutti i ragazzi, abbiamo provato un'emozione profonda, un senso di urgenza … il passato non è solo un capitolo chiuso di un libro, ma una parte viva della nostra storia, della nostra società, che continua a influenzare il nostro presente e il nostro futuro. Non dimentichiamo le vittime della Shoah e di sempre. La memoria è un dono prezioso, che dobbiamo custodire e tramandare alle generazioni future. Uniamoci al nostro presidente della Repubblica con tutti i capi di Stato riuniti al Campo di Auschwitz-Birkenau e, al coro di voci che in tutto il mondo si levano per dire "mai più". Impariamo dal passato per costruire un futuro più giusto, più pacifico, dove ogni essere umano sia rispettato e valorizzato".