Treviglio

Genitori di valore: spunti per crescere una nuova generazione

L'incontro si è tenuto lo scorso martedì nello Spazio Hub di piazza Garibaldi con le psicologhe e psicoterapeute Michela Corti e Nicole Adami

Genitori di valore: spunti per crescere una nuova generazione
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Si è tenuto lo scorso 15 ottobre, nello Spazio Hub di piazza Garibaldi a Treviglio, l'incontro sul tema della genitorialità promosso dalle psicologhe e psicoterapeute dell'associazione Famiglie InForma Michela Corti e Nicole Adami. Un incontro intitolato "Genitori di valore", a cui ha partecipato un nutrito pubblico, che si è posto l'obiettivo di offrire spunti di riflessione sui cambiamenti nei rapporti tra genitori e figli e offrire qualche consiglio per "crescere una nuova generazione".

Un incontro per i genitori

Dopo i ringraziamenti e l'introduzione affidata alla vicesindaco Pinuccia Prandina, l'incontro è entrato nel vivo trattando la complessità delle famiglie di oggi, che negli ultimi decenni sono molto cambiate, sia nella loro struttura che nelle loro caratteristiche relazionali.

"Possiamo chiederci allora, che cosa è cambiato in particolare? - ha esordito Michela Corti, psicologa sul territorio di Treviglio - Una caratteristica, per esempio, è il controllo, se in passato i genitori pretendevano molto di più dai figli ed erano più esigenti, nella famiglia di oggi il controllo riguarda soprattutto la vita emotiva dei figli, le regole vengono negoziate molto di più, nonostante i figli abbiano bisogno di un contenimento, elemento fondamentale per la loro crescita e la strutturazione della loro identità. Inoltre, l’aumento di intimità, indispensabile per avere una buona relazione genitori-figli, ha però trasformato l’architettura delle relazioni familiari: da un assetto verticale e normativo, dove i genitori “comandano” e i figli “obbediscono”, ad uno più orizzontale e paritario. È però fondamentale che le scelte più importanti vengano sempre prese dai genitori, che non devono avere la responsabilità di decidere aspetti importanti che a loro non competono".

Il giudizio critico

Per di più anche il potere è cambiato, tutti in famiglia ad oggi hanno diritto di parola, incluso l’esprimere delle contrarietà.

"Questo aspetto sviluppa nei figli un senso critico, assolutamente vantaggioso, ma nello stesso tempo li include nelle scelte familiari e li autorizza a dare un giudizio ai propri genitori - ha chiarito Corti - Tutto ciò ha elevato l’ideale di genitore, ossia cosa ci si aspetta che il genitore faccia e sappia fare. Il presupposto è che un genitore è “adeguato” quando ha risolto in modo efficace i passaggi evolutivi fondamentali e se è in grado di dare ai propri figli quegli strumenti (emotivi, psicologici, morali ecc.) che permettono loro di affrontare al meglio le esperienze del presente e del futuro".

Il ruolo della famiglia

Per comprendere meglio queste nuove dinamiche bisogna aver chiaro cosa sia e cosa rappresenti la famiglia. Come sottolineato dalla dottoressa Corti "la famiglia è un sistema di individui interconnessi tra loro, legati da un vincolo affettivo di appartenenza".

La famiglia è, infatti, il punto di partenza sulla cui base costruiamo la nostra identità. Il comportamento di ogni singolo individuo influenza il comportamento di tutti gli altri membri e ne è, a sua volta, influenzato.

"Qualsiasi mutamento si verifichi in uno dei componenti retroagirà sull’intero sistema e, quindi, sugli altri membri - ha spiegato- Il compito fondamentale della famiglia è creare un senso di appartenenza attraverso la trasmissione dei valori tipici di quella famiglia e lasciare spazio alla differenziazione, agevolando le transizioni familiari".

Cos'è un valore?

Oggi, al mondo, esistono tanti e diversi tipi di famiglie, ma quello che conta sono i legami forti e duraturi, che determinano appunto una famiglia felice. Ed è proprio all’interno della famiglia che si trasmettono i valori: ma cos'è un valore?

"Il valore è l’insieme degli elementi e delle qualità morali e intellettuali che sono generalmente considerati il fondamento positivo della vita umana e della società - ha illustrato la dottoressa Adami - Non sono stabili, ma variano nel tempo e sono condizionabili. Non è solo questo, bensì il valore è anche il concetto che identifica la quantità di denaro o di merce, alla quale un bene o un servizio possono essere scambiati. Ad oggi viviamo in una società capitalistica, dove il denaro impatta e ha valore in diversi ambiti. E allora tra i valori affettivi, come i ricordi, i legami, quelli spirituali, cognitivi e morali, e il denaro, dobbiamo riflettere su quali siano più importanti da trasmettere ai nostri figli. Siamo immersi in una società capitalistica e globalizzata, laddove i soldi guidano scelte politiche, stili di vita e consumi. Tutto questo ha condotto a un processo di secolarizzazione della società e di allontanamento dai valori tramandati dalle istituzioni come la Chiesa, la scuola, la sanità".

Il sistema dei social network

Se parliamo del rapporto genitori-figli, di valori e relazioni non possiamo non prendere in considerazione l'impatto che l'avvento dei social network ha avuto su tutta la società. Un mondo "dove è sempre più difficile soffermarsi e discriminare i dati".

"Ci sono molti dati che catturano la nostra attenzione, la saturano, portandoci a non riflettere più - ha proseguito Adami - I genitori, sommersi da informazioni e molto spesso “smontati”, non si sentono adeguati, alimentando domande e maggiore stress. Così come i genitori, anche i figli spesso non riescono a fermarsi, riempiti continuamente di attività da svolgere".

Un esempio su tutti è il modo in cui è cambiato il nostro rapporto con la morte.

"Non c’è neanche il tempo per morire ad oggi - ha aggiunto - Abbiamo perso il rapporto sano con la morte, la sofferenza, la vecchiaia. La società considera la morte come un tabù, come una tragedia. Invece, la morte è un elemento utile per interrogarci sui valori".

L'incontro si è chiuso con una serie di domande lasciate aperte e sospese con il "compito" ai presenti di provare a cercare le loro risposte: "Cosa pensa mio figlio di come mi comporto? Cosa gli st insegnando sulla vita, sulle relazioni e sui valori? Quale segno voglio lasciare in questa vita?"

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