Fratelli trafficanti di droga arrestati a Pumenengo, rifornivano Trieste di hashish - TreviglioTv

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La droga sequestrata a luglio a Trieste, che secondo gli inquirenti arrivava da Pumenengo

Chili e chili di hashish, che partivano da Pumenengo per raggiungere il mercato di Trieste. E' servita un'indagine durata oltre un anno ai carabinieri triestini, per arrivare a Saad e Mustapha El Hadi, due fratelli marocchini, rispettivamente di 39 e 53 anni residenti a Pumenengo. Il secondo è dipendente di un'officina meccanica, il primo ha qualche precedente per droga ed è disoccupato. Sono infatti loro, secondo gli inquirenti, i trafficanti che rifornivano un noto spacciatore, già arrestato a luglio proprio nel capoluogo giuliano e sospettato di rifornire tutta la piazza di Trieste: Abdelali El Baji. Insieme a lui c'era anche un pugliese, Gaetano Minenna, dipendente del porto di Trieste.

Tutto è cominciato con l'arresto di El Baji, a seguito di un controllo, a luglio,in Friuli Venezia Giulia. Era stato trovato in possesso di 16 chili di hashish. Ma da dove veniva tutta quella droga? Le indagini hanno appurato che arrivava a Trieste dalla Bassa, fornita proprio dai fratelli El Hadi che gli affidavano in “conto-vendita” partite di circa dieci chilogrammi l'una. Probabilmente i due, a loro volta, la compravano in Spagna e in Marocco, dove si recavano molto spesso. I due fratelli sono stati arrestati e portati in carcere a Bergamo. Minenna invece è incarcere a Trieste. El Baji, dopo il carcere, è stato messo ai domiciliari a ottobre. 

Un'indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste, che riaccende i riflettori sul ruolo della Bassa orientale nel narcotraffico italiano, dopo le decine di arresti e operazioni condotte dalle forze dell'ordine a Romano la scorsa primavera.

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