Ecco il "Teddy Memory" made in Ghisalba per ricordare chi non c’è più
Claudia Zini e la madre Antonietta realizzano orsetti con gli indumenti dei defunti

Un orsetto da stringere tra le braccia per ricordare chi non c’è più e lenire un po’ la sofferenza del distacco. Si chiama "Teddy Memory" e a Ghisalba c’è chi ne realizza uno personalizzato con gli indumenti del caro scomparso.
Un "Teddy Memory" nato per caso
Un’attività artigianale unica in Italia, nata per caso, che coniuga la capacità di due donne di condividere il dolore degli altri e la loro straordinaria maestria nell’arte del cucito.
"Non avrei mai creduto che questo sarebbe diventato il mio lavoro - ha raccontato Claudia Zini, 48 anni, sposata e mamma di due ragazzi - tutto è legato al dolore profondo che ho provato in seguito alla perdita di mia sorella in un incidente stradale, nel 1993. Lei aveva solo 21 anni e io 15. Ancora oggi non è chiaro cosa sia successo... Poi un secondo lutto nel 2009, quando è venuto a mancare anche mio padre a causa di una malattia che ce lo ha strappato a 64 anni. A febbraio dell’anno scorso navigando su internet mi sono imbattuta in una donna messicana che realizzava 'Teddy Memory': orsacchiotti confezionati da zero con gli indumenti dei defunti. La cosa mi ha incuriosito e me ne sono poi innamorata. Volevo farne realizzare uno per i miei cari ma questa persona non faceva spedizioni fuori dal Messico e così, parlando con mia madre Antonietta che vive con me, ho lanciato l’idea: perché non provare a confezionarli noi da sole? Non siamo sarte ma una volta gi abiti si confezionavano in casa e qualche nozione ce l’abbiamo, oltre al fatto che ci piace cucire".
Mamma Antonietta però all’inizio era un po’ titubante.
"Prima mi ha detto se per caso non fossi pazza, perché non aveva intenzione di perdere gli abiti di mia sorella e di mio padre che ancora conserva - ha sorriso - poi ha suggerito di usare del tessuto di scarto per cominciare. E così abbiamo fatto: il nostro primo modello di 'Teddy Memory' lo abbiamo realizzato con la vecchia carta da pacco e del nastro adesivo... Poi le varie parti pronte le abbiamo poste sulla stoffa e abbiamo ritagliato le rispettive sagome, quindi le abbiamo cucite insieme lasciando una fessura sul retro per l’imbottitura con l’ovatta. Infine abbiamo apportato le diverse modifiche quando l’orsacchiotto ha preso forma. Ci è voluto un mesetto, a volte facevamo notte perché ormai era diventata una sfida...".
Vinta poi alla grande.
La svolta grazie ai social
La soddisfazione è stata tale che Claudia ha deciso di condividere l’opera su social, e lì è avvenuta la svolta.
"In un primo momento ho avuto qualche richiesta qui nella zona ma niente di straordinario - ha spiegato - intanto io e la mamma abbiamo confezionato quelli di mia sorella e mio papà... Poi ho deciso di postare anche su Tik Tok: stavo tornando dal mare con mio marito, eravamo stati dove passavo sempre le vacanze con i miei, in Liguria... Avevo sentito forte la presenza di mia sorella e sembrava che qualcuno mi dicesse di pubblicare il video girato per il “Teddy” di mio padre. Ed è successo il finimondo... Oltre 230mila visualizzazioni. Da Imperia a Ghisalba sono stata sommersa dalle richieste".
Da allora confezionare questi orsetti della memoria è diventato un lavoro.
"Ho aperto la partita Iva, un sito internet e depositato il marchio, adesso con mia madre faccio questo di mestiere, prima ero casalinga - ha continuato - Accompagno chi mi contatta dall’inizio alla fine del percorso: dalla scelta degli indumenti tramite foto, inviatimi da tutt’Italia, alla spedizione con confezione regalo e certificato di appartenenza: vale a dire la certificazione che quelli usati per dare forma all’orsacchiotto sono gli indumenti della persona di cui è riportato il nome e il cognome, accompagnato da una frase ad hoc. La particolarità del mio 'Teddy' è che, utilizzato un capo per confezionarlo, magari una camicia con collo e bottoncini al loro posto, poi ne uso un altro realizzato in scala ridotta per 'vestirlo', per esempio un maglione, e magari ci metto anche un accessorio come la cravatta. Tutto viene fatto curando il minimo dettaglio. Se il committente lo manda, inserisco in una zampina del 'Teddy' anche un dispositivo su cui è registrato un audio di massimo 60 secondi con la voce del defunto o una canzone, basta premere e si sente".
Insomma una piccola opera d’arte che in qualche modo concentra in sé i ricordi legati a qualcuno che non c’è più.
"Quando si guarda il 'Teddy Memory' lui deve ricondurre alla persona che si porta nel cuore, altrimenti non ha scopo di esistere... - ha concluso Claudia - Mi capita di parlare con persone che hanno subito lutti gravissimi e l’orsetto diventa uno strumento che aiuta a elaborarli, soprattutto nel caso dei bambini: tanti genitori mi raccontano che la perdita dei nonni è spesso un trauma e non dormono la notte. Quando abbracciano l’orsacchiotto li aiuta molto, tanti smettono di andare dallo psicologo. Poter dare un briciolo di conforto in un mare di dolore per me è un’emozione immensa".