Cologno

Due formaggi bergamaschi sulla tavola di Macron e Biden a Washington, ecco quali sono

"La boca l'è mia stràca, se la sa mia de àca".

Due formaggi bergamaschi sulla tavola di Macron e Biden a Washington, ecco quali sono
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Non è dato sapere se abbiano ordinato formaggi, ma se li hanno ordinati, hanno mangiato con tutta probabilità formaggi bergamaschi: di Cologno al Serio, e della Val Taleggio. Parliamo nientemeno che del presidente americano Joe Biden e del presidente francesce Emmanuel Macron, che insieme alla first lady Jill Tracy e alla premiere dame Brigitte Marie-Claude Trogneux, erano a cena mercoledì sera in un ricercatissimo ristorante italiano di Washington, il Fiola Mare. Nel cui menù, spiccano due rinomatissime eccellenze casearie locali, prodotte a Cologno al Serio e in Val Taleggio.

La cena informale tra Macron e Biden, con formaggi bergamaschi

Si trattava di una cena informale, che il presidente Usa ha offerto alla coppia presidenziale francese per cementare i rapporti tra le due potenze atlantiche. L'occasione era la visita presidenziale di Macron negli States, una "tre giorni" di estrema importanza strategica e politica. I Biden hanno invitato i Macron al ristorante Fiola Mare, quartiere di Georgetown, sul fiume Potomac: un ristorante italiano di lusso del quale il presidente Usa è un cliente fisso, che propone soprattutto specialità di pesce. Ma non solo.

La foto ricordo, postata dal patron dello stesso ristorante, ritrae i quattro davanti al dolce, a fine cena. L'indomani, avrebbero invece cenato alla Casa Bianca in un galà in onore dei Macron, con un menù di altissimo livello preparato dalla chef Cristeta Pasia Comerford, a base di prodotti americani. La cena fuori, invece, è stata tutta italiana. Ed è stata anche citata da entrambi nelle rispettive dichiarazioni ufficiali.

I formaggi bergamaschi nel menu

Di più. Se è vero - come riporta TgCom24, che il menù comprendeva anche una selezione di formaggi - è più che probabile che tra gli assaggi ci fossero anche due specialità bergamasche, dato che i prodotti caseari della nostra provincia occupano quasi la metà della selezionatissima scelta "formaggi" del menù del Fiola Mare.

Il Quadrello e il Verde Capra

Due voci su cinque, nel dettaglio, sono prodotti made in Bergamo. Si tratta del Quadrello di bufala, dell'azienda agricola "Quattro Portoni" di Cologno al Serio, e del "Verde Capra" di Arnoldi Valtaleggio, prodotto a Peghera, nell'omonima valle laterale della Brembana.

Il primo è un formaggio di bufala a pasta molle e cruda, con crosta lavata che ricorda i tipici stracchini lombardi. L'azienda Quattro Portoni conferma: il Fiola Mare è rifornito spesso, tramite un fornitore estero, con prodotti del caseificio di bufala colognese, e i prodotti vanno decisamente a ruba se è vero che sono inseriti stabilmente nel menù.

Il Quadrello di Quattro Portoni

Il secondo, il Verde Capra della Val Taleggio,  è invece un prodotto erborinato di solo latte di capra, firmato da Arnoldi.

Il Verde Capra di Arnoldi

I prezzi? Capitaste a Washington, preparatevi spendere qualche dollaro. Ma tutto sommato nemmeno poi così tanti, considerando la location esclusiva e il fatto che si tratta di prodotti di importazione. Una selezione di tre formaggi sui cinque proposti in menù viene 24 dollari. Per assaggiarli tutti e cinque (i due bergamaschi insieme ad un caprino piemontese, ad un pecorino di fossa emiliano e a un "ubriaco" veneto)   se ne spendono 38. Escono serviti con pane carasau, contorni stagionali e "honeycomb", il favo, un'altra chiccheria tutta da assaggiare: si tratta del miele "grezzo", servito ancora nella struttura di cera (commestibile) prodotta dalle api.

La bouche n'est pas fatiguée...

Non è dato sapere se Macron, Biden e signore li abbiano effettivamente assaggiati, i due campioni dell'artigianato caseario lombardo. Ma nell'eterno derby italo-francese per chi produca i formaggi migliori, Bergamo, va detto, ha da sempre i suoi assi nella manica. E in particolare la pianura bergamasca, dove si producono ben cinque formaggi dop che anche all'estero, normalmente, vanno a ruba.

Ci piace pensare che anche monsieur le Président, soddisfatto, mercoledì abbia incassato il colpo. E chissà che non si sia alzato mormorando il vecchio adagio bergamasco: "La boca l'è mia stràca, se la sa mia de àca".  La bocca non è stanca, se non sa di vacca. Anzi: "La bouche n'est pas fatiguée..." suonerebbe in francese.

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