La ricerca

Dipendenti da videogame e social network: i ragazzi della Bassa e la crisi post-pandemia

Uno studente su quattro nella Bassa bergamasca vive "uno stato di malessere" dopo la pandemia da Covid-19. Spicca la dipendenza da tecnologia

Dipendenti da videogame e social network: i ragazzi della Bassa e la crisi post-pandemia
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Uno studente su quattro nella Bassa bergamasca vive "uno stato di malessere" dopo la pandemia da Covid-19. Una percentuale che si alza tra le ragazze, che sono i tre quarti di quel 25%. Sono numeri pazzeschi, impressionanti, quelli emersi dallo studio #researchthegap, una ricerca realizzata da Risorsa sociale, l'azienda consortile dei Servizi sociali del Distretto sociosanitario di Treviglio, su dodici istituti superiori della zona: circa tremila ragazzi. I risultati saranno oggetto di un dibattito mercoledì pomeriggio al Tnt di Treviglio, una giornata di "restituzione" della ricerca al territorio, durante la quale gli addetti ai lavori di scuola, amministrazione pubblica, servizi sociali e politica locale parteciperanno a tre workshop di ricerca.

La ricerca tra tremila ragazzi del Distretto di Treviglio

Lo studio #researchthegap è partito nel marzo del 2021 e ha coinvolto le terze e quarte superiori di dodici istituti scolastici situati nei quattro ambiti del Distretto ed è stata condotta mediante la somministrazione di un questionario online agli studenti da parte degli insegnanti. Dei 2975 studenti partecipanti, il 59,1% sono femmine e il 40,9% sono maschi. L’80,2% vive con entrambi i genitori. L’81,2% ha entrambi i genitori nati in Italia, il 13,2% nati all’estero e il 5,4% ha un genitore nato in Italia e uno all’estero.

Nelle seguenti infografiche - realizzate dagli studenti dell'Istituto "Zenale" di Treviglio - sono stati schematizzati alcuni dei risultati dello studio.

00_Campioni_test_RTG
Foto 1 di 11
01_Internet_social_RTG
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02_Fumo_Alcol_RTG
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03_Tempo_libero_RTG
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04_Gioco_azzardo_RTG
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05_Benessere_RTG
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10_Insegnante_RTG
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La sofferenza psichica negli adolescenti

Dati in linea con il resto d'Italia: la sofferenza psichica dei ragazzi è un dato di fatto enorme, e caratterizzato da un "prima" e da un "dopo" il Covid-19. Un dato che era emerso chiaramente anche da diverse interviste realizzate dal Giornale di Treviglio nei mesi del lockdown, ad esempio con il direttore della Psichiatria dell'ospedale di Treviglio e, recentemente, con la direttrice dei Consultori dell'Asst Bergamo Ovest.

Leggi anche: L'emergenza virale è finita, quella psichica no

Un adolescente su quattro ha i sintomi clinici di depressione

"Il congresso nazionale virtuale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) di gennaio 2022, discutendo i dati degli studi più recenti sull’argomento ha evidenziato che oggi un adolescente su quattro ha i sintomi clinici di depressione e uno su cinque segni di un disturbo d’ansia" come spiega l'abstract della ricerca di Risorsa sociale. "Secondo gli esperti, i tassi di depressione e ansia che si registrano sono direttamente correlati alle restrizioni: si impennano quando viene impedita la socialità, quando si deve tornare alla didattica a distanza, quando non si possono coltivare le relazioni con i coetanei".

Nove ore al giorno davanti a uno schermo: la dipendenza da tecnologia

Un altro aspetto preoccupante è l’uso prolungato della tecnologia, che talvolta arriva a un passo dal patologico. Tra televisione, smartphone, videogame, chat e internet, i ragazzi trascorrono in media 9 ore al giorno davanti a uno schermo. Sempre da #researchthegap si è visto che le ragazze fanno più spesso un uso problematico dei social media (25,7% contro il 7,7% dei maschi), mentre l’uso problematico di videogiochi è significativamente più diffuso tra i maschi (12,6% contro il 3% delle femmine).

Poco (per ora) gioco d'azzardo

L’uso problematico dei social non è in alcun modo associato al gioco d’azzardo, mentre esiste una correlazione tra il gioco d’azzardo problematico ed uso intensivo di videogame. In questo quadro, la situazione registrata nella Bassa è ancora relativamente tranquilla, per quanto riguardai giovani. La maggioranza dei ragazzi che ha giocato almeno una volta nella vita non sembrava aver sviluppato una dipendenza: il 3,2% dei partecipanti risultava essere un giocatore a rischio e l’1,5% un giocatore problematico. Anche in questo caso, i dati sono allineati alle medie nazionali e i ragazzi tendono a essere giocatori a rischio o problematici in misura significativamente maggiore rispetto alle ragazze.

Alcol e fumo

"In questo panorama il rapporto con alcol e droghe diventa elemento di ulteriore rischio - prosegue l'abstract dello studio - Dai risultati della ricerca emerge che il 76,9% degli studenti non ha fumato negli ultimi 30 giorni e il 47,9% non ha mai fumato nella vita: la percentuale di fumatori abituali (40 o più sigarette fumate nella vita) è del 19,1%. Sia tra i fumatori abituali sia tra i non fumatori troviamo significativamente più maschi, mentre le ragazze tendono più spesso ad aver fumato solo qualche volta. Non ci sono differenze di genere significative nel consumo di alcolici nella vita, che è ampiamente diffuso (il 35% ha bevuto 20 volte o più e solo il 16% non ha mai bevuto) e per il 48,9% ha portato ad almeno un’ubriacatura. Nell’ultimo mese, circa metà campione ha bevuto alcol e il 10,8% ha dichiarato di essersi ubriacato. In genere i dati non si discostano da quelli delle ricerche nazionali".

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Il convegno a Treviglio

I risultati di «Gioco di rete 2.0», compresi quelli di #researchthegap e delle altre iniziative messe in campo dagli Ambiti di Treviglio, Romano, Dalmine e Isola contro il gioco d'azzardo patologico, saranno presentati a Treviglio mercoledì pomeriggio, alle 14, durante un pomeriggio di incontri e relazioni al Tnt. Tre i workshop previsti: uno sui regolamenti comunali contro il gioco, con la presentazione dello stato dell’arte dei ricorsi, la definizione di attenzioni specifiche per la costruzione delle ordinanze, condivisione di buone prassi per i controlli; un secondo, sulla prevenzione nei quattro ambiti e la definizione "di buone prassi per gli interventi nelle scuole".

Leggi di più sul Giornale di Treviglio in edicola, con un servizio a cura del direttore della cooperativa "Itaca" Giuseppe Bugada

 

 

 

 

 

 

 

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