Il Covid e le dipendenze

Nella Bassa più droga che a Milano (e con il lockdown, cresce l'eroina)

I risultati del monitoraggio delle acque reflue del depuratore di Mozzanica, in uno studio dell'Ircss Mario Negri promosso dall'Associazione genitori antidroga di Pontirolo.

Nella Bassa più droga che a Milano (e con il lockdown, cresce l'eroina)
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Nella Bassa si consuma più droga che a Milano, e con il lockdown aumenta il consumo di eroina. E' quanto emerge dalla settima campagna di monitoraggio delle acque reflue dei Comuni della Geradadda, i cui risultati sono stati pubblicati oggi, alla vigilia della "Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga" dall'Associazione genitori antidroga di Pontirolo, che propone ogni due anni l'interessantissimo studio realizzato dall'Istituto farmacologico "Mario Negri".

Quanta droga si consuma nella Bassa? Ce lo dicono le fogne

Il concetto è semplice: cercare i metaboliti (i residui) delle droghe che la popolazione utilizza, lì dove necessariamente prima o poi arrivano: nelle fogne, tramite feci e urine di chi le consuma. Ecco dunque che analizzando il contenuto delle fogne, si può stimare, in un'unità di tempo, quanti e quali sono le droghe utilizzate dalla popolazione che si serve di quella rete fognaria. Un metodo "inventato" ormai anni fa proprio dal Mario Negri, che negli scorsi anni ha fatto scuola nel suo settore, in tutto il mondo, ed è stato celebrato dalle principali riviste scientifiche mondiali. Le misurazioni dai reflui fognari sono infatti oggettive (a differenza degli esiti di altre metodologie di studio del consumo di droga, come i questionari anonimi cui, ovviamente, un consumatore può mentire). La qualità scientifica delle rilevazioni e degli studi del Mario Negri è tale che pubblicazioni come quelle realizzate nella Geradadda da parte dell'Ircss fondato da Silvio Garattini sono inseriti anche nell'annuale World Drug report delle Nazioni Unite.

Nello specifico, i dati di Aga riguardano sostanzialmente la porzione Nord della Geradadda: quella i cui reflui afferiscono al depuratore della Cogeide di Mozzanica. Si tratta di un bacino d'utenza di circa 95mila persone, tra l'Adda e il Serio, che va da Canonica d'Adda a nord ovest, fino a Mozzanica, a sud est, comprendendo quindi anche Treviglio e Caravaggio.

La sostanza più utilizzata è di gran lunga la cannabis: se ne consumano 81 dosi al giorno, ogni mille abitanti. Quasi una persona su dieci, insomma, mediamente, consuma almeno una dose al giorno (si considera come "dose media" per uno spinello un quantitativo di circa 125 milligrammi. Segue la cocaina (23 dosi al giorno ogni mille abitanti, mediamente,  circa 100milligrammi a dose), l'eroina (3,2 dosi al giorno ogni mille abitanti, per circa 30 milligrammi di sostanza a dose).

Dipendenze: la pandemia ha peggiorato le cose

I risultati di questa sesta campagna non sono particolarmente incoraggianti. Il Covid 19 e le relative restrizioni non hanno infatti fermato anzi hanno aggravato il consumo di droghe nella Bergamasca dove, in media, a persona, si assume più droga che a Milano: quello di cannabis e cocaina è rimasto sugli alti livelli del 2019, è invece notevolmente aumentato quello di eroina. Nella campagna di monitoraggio effettuata nel 2019 erano emersi consumi quotidiani di 89,17 dosi di cannabis ogni mille abitanti (in aumento del 76,9% rispetto al 2017) e 27,21 dosi di cocaina (in aumento del 57,2%).

Nella Bassa più droga che a Milano

Per quanto riguarda la cocaina si è passati a 23,35 dosi ogni mille abitanti; per la cannabis a 81,16. Una spiacevole sorpresa è invece l’aumento registrato per i consumi dell’eroina che nel 2019 erano risultati pari a 1,95 dosi al giorno per ogni mille abitanti, nel 2021 sono passati a 3,25: una persona ogni 300 quindi in Bergamasca ogni giorno assume questa sostanza. "I consumi di eroina che risultavano stabili negli ultimi anni -è quando evidenziato dai ricercatori del Mario Negri- sono invece significativamente aumentati rispetto al 2019 (più 60%) e anche in questo caso risultano di molto superiori a quelli riscontrati a Milano".

"Focalizzando l’attenzione sulle sostanze maggiormente utilizzate, cannabis e cocaina - sono state le conclusioni dei ricercatori dell’istituto farmacologico di Milano Sara Castiglioni e Ettore Zuccato per quanto riguarda il 2021 - il trend di crescita precedentemente descritto nel 2019 sembrerebbe essersi concluso. I consumi, pur in leggera decrescita (-10/15%) sembrano comunque permanere a livelli elevati, nettamente superiori a quelli riscontrati in altre città ad esempio a Milano".

Sono invece piuttosto bassi, e stabili rispetto agli anni precedenti, i livelli di consumo di Metamfetamina e di Ecstasy nella nostra zona.

 

Nonostante le limitazioni dell'emergenza, non è cambiato nulla

Amaro è stato il commento del presidente dell’Aga Enrico Coppola:

"Nonostante le limitazioni dell’emergenza pandemica -sostiene- non è cambiato nulla: i consumi di droga si sono mantenuti stabili su valori altissimi. E c’è la conferma del ritorno dell’eroina che solitamente, essendo una sostanza che conferisce particolare benessere, si inserisce in contesti di disagio come quello che nell’ultimo anno e mezzo ha causato il Covid. Viste le persone che, dopo il lockdown del 2020, hanno ripreso a rivolgersi ai nostri servizi, temevamo di trovarci di fronte a una situazione ancora molto problematica: ora ne abbiamo avuto la conferma".

Perché l'eroina?

Decisamente preoccupante proprio l'aumento del consumo di eroina. Un fenomeno, questo, peraltro, che sembra riguardare espressamente la Bassa bergamasca. "Non ci sembra di aver visto grossi aumenti di eroina in altre città - conferma Zuccato - Si tratta di un fenomeno molto localizzato".
Una spiegazione potrebbe essere legata proprio a quanto accaduto in questa zona nel 2020. "Il lockdown a Bergamo è stato pesante, ancora di più il disagio - azzarda una spiegazione Enrico Coppola - L'eroina è spesso utilizzata nel poliuso, per compensare l'assenza di cocaina. Per molti, può essere che a causa del disagio sociale e psicologico l'eroina in quei mesi sia diventata la sostanza principale. Ma si tratta, va detto, soltanto di un'ipotesi".

Moratti: "Preoccupa l'abbassamento dell'età della prima dose"

Durante la presentazione dei dati è intervenuta con un videomessaggio registrato anche l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti che ha confermato l’influenza negativa avuta dal Covid sul consumo di sostanze stupefacenti: "Quanto abbiamo vissuto – sono le sue parole- ha creato un grande disagio che si è purtroppo tradotto nell’aumento delle dipendenze dalle sostanze più varie". E quello che a suo avviso preoccupa di più "è l’abbassamento dell’età di chi assume droga per la prima volta". Da qui l’importanza della prevenzione "in particolare la “peer education” ossia quella svolta da chi è passato dall’esperienza della dipendenza da sostanze stupefacenti riuscendone a uscirne oltre che quella degli educatori e operatori che lavorano nelle comunità e anche dei genitori che hanno avuto figli con problemi di droga: è su questo fronte che dobbiamo fare molto di più".

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