Chiude l'ultimo reparto Covid: gli ospedali di Treviglio e Romano sono ufficialmente liberi
Assembergs: "Grazie ancora una volta a tutto il personale sia ospedaliero sia territoriale per la dedizione quotidiana, la tenacia, la fatica e l’impegno quotidiano".
Ha chiuso oggi, mercoledì 15 giugno 2022, l'ultimo reparto Covid nei due ospedali di Treviglio e di Romano: era allocato - ultimo avamposto nella lotta alla pandemia - all'ospedale Santa Trinità di Romano. Dai mesi più bui della pandemia, due anni fa, non aveva mai chiuso, ospitando e isolando i pazienti positivi al Coronavirus.
"L’attuale decremento della pandemia ha permesso alla Direzione Sanitaria la riorganizzazione delle degenze, riportando i posti letto alla funzione originale di Medicina Generale, dopo le operazioni di sanificazioni dei locali - fa sapere l'Asst in una nota - Tuttavia, nel contesto del sistema di rete ospedaliera regionale, l’ASST resterà sempre pronta a riattivare le proprie aree-Covid+ nel malaugurato caso in cui i contagi dovessero tornare a risalire e si dovesse ripresentare la necessità di accogliere pazienti positivi con percorsi separati".
Continuano vaccinazioni e drive through
Resta comunque sempre alta la prevenzione e il contact tracing: prosegue, infatti, la campagna vaccinale per le 4° dosi al Centro Vaccinale di Antegnate e quella di tracciamento dei contatti al Drive through di Caravaggio.
Il grazie del dg al personale del reparto Covid Romano
“Mi faccio portavoce di tutta la Direzione aziendale: ringrazio ancora una volta tutto il personale sia ospedaliero sia territoriale per la dedizione quotidiana, la tenacia, la fatica e l’impegno quotidiano profuso a tutela della salute dei cittadini in questi lunghi mesi di emergenza sanitaria - sono le parole del direttore generale Peter Assembergs - Ora anche i nostri operatori di Romano di Lombardia potranno affrontare l'estate con minore pressione, e godere, come definito al tavolo sindacale, di tre settimane di ferie nel periodo estivo, senza diminuire l’attività ambulatoriale e di diagnostica per immagine che, anzi, vede in atto importanti progetti per il recupero delle liste d’attesa”.