Chi sono i profughi? Le spedizioni umanitarie di "Aiutiamoli a vivere" raccontate ai ragazzi
Il sindaco, alcuni volontari e la cronista che ha accompagnato il primo viaggio al confine ucraino hanno parlato agli alunni delle paritarie.
La Fondazione "Aiutiamoli a vivere" racconta ai ragazzi delle scuole paritarie di Caravaggio i viaggi in Romania per portare aiuti ai profughi in fuga dall'Ucraina. E mercoledì partirà di nuovo, ma questa volta entrerà nel Paese martoriato dalla guerra per portare un'ambulanza.
"Aiutiamoli a vivere" tra i ragazzi
Chi sono i profughi? E' una delle domande poste ai bambini del Conventino oggi, lunedì 6 giugno, durante l'incontro tenuto da Gioacchino Danesi di "Aiutiamoli a vivere", Sara Trufelli di "Pro Caravaggio", il sindaco Claudio Bolandrini e la cronista del Giornale di Treviglio Monia Casarotti che ha seguito una delle due spedizioni al confine con l'Ucraina. E loro non si sono fatti trovare impreparati, anzi, hanno risposto a tutto e curiosi hanno seguito con attenzione il racconto della spedizione del 18 marzo scorso e di quella del mese successivo. Non da meno i compagni più grandi, de La Sorgente, che hanno partecipato in maniera altrettanto attiva, nonostante il gran caldo e le vacanze ormai alle porte. Con loro gli insegnanti e la preside prossima alla pensione Genny Scaperrotta.
La nuova meta: un ospedale da campo in Ucraina
Mercoledì 8 giugno i volontari partiranno con un nuovo convoglio da Caravaggio, questa volta però la meta non sarà Sighetu Marmației, in Romania, ma Yasinia, in Ucraina, a 85 km dal confine. L'obiettivo è portare un'ambulanza in un'ospedale da campo per 19mila persone e 2.500 rifugiati. Un viaggio che anche stavolta sarà seguito dalla cronista del nostro settimanale.
Caravaggio Aiutiamoli a vivere dai ragazzi delle scuole paritarie
Caravaggio Aiutiamoli a vivere dai ragazzi delle scuole paritarie
Caravaggio Aiutiamoli a vivere dai ragazzi delle scuole paritarie
Caravaggio Aiutiamoli a vivere dai ragazzi delle scuole paritarie
Caravaggio Aiutiamoli a vivere dai ragazzi delle scuole paritarie