Regione

Caos presidi "pensionati", Gelmini e Vizzardi (Azione) chiedono il reintegro

“Una situazione inaccettabile, una grave mancanza di rispetto nei confronti dei presidi"

Caos presidi "pensionati", Gelmini e Vizzardi (Azione) chiedono il reintegro
Pubblicato:
Aggiornato:

"Inaccettabile, subito il reintegro dei presidi". Così  l'ex ministro Mariastella Gelmini e il consigliere regionale di Azione Massimo Vizzardi, di Chiari, in merito alla vicenda dei circa venti presidi lombardi "costretti ad andare in pensione" ad anno scolastico largamente iniziato, per colpa di un pasticciaccio burocratico all'italiana, che coinvolge l'Ufficio scolastico regionale e la Corte dei conti.  Tra le presidi "messe a riposo" da un pasticcio all'italiana c'è peraltro anche la dirigente scolastica del liceo Galileo Galilei di Caravaggio Gloria Albonetti.

Scuola e presidi, le parole di Mariastella Gelmini

“Alcuni dirigenti scolastici della Lombardia, mandati in pensione ad anno scolastico già avviato, hanno scritto al Presidente Mattarella, alla presidente del Consiglio Meloni e al ministro dell’Istruzione Valditara. Una richiesta di aiuto che non può restare inascoltata”  dichiara l'ex Ministra Mariastella Gelmini,  senatrice e portavoce di Azione.

“Si tratta di uno stop forzato che interrompe il lavoro avviato in alcune scuole che, come sappiamo, già faticano a mantenere intatti gli organici pur di garantire a studenti e famiglie una maggiore organizzazione e continuità scolastica. Mandare bruscamente in pensione questi presidi è un errore e risulta evidente che, per evitare in futuro casi analoghi, sia necessario fare chiarezza sulle situazioni che possono giustificare la permanenza in servizio. Il governo trovi una soluzione”.

Le parole di Massimo Vizzardi

Per Massimo Vizzardi, consigliere di Azione in Regione Lombardia, invece, questa è:

“Una situazione inaccettabile, una grave mancanza di rispetto nei confronti dei presidi che prima di tutto sono persone ed è inaudito che dal giorno con la notte si trovino la vita professionale e privata stravolta senza se e senza ma. Il nostro sistema scolastico è già sufficientemente precario e in bilico, sono molto gli istituti in sofferenza che provano come meglio possono a fornire un servizio adeguato alla missione che sono chiamati a svolgere figuriamoci dopo uno stravolgimento come il cambio della dirigenza a scuola iniziata. Chiederemo a gran voce rispetto, il reintegro di queste figure e una maggior attenzione alla scuola che ha il compito di formare i cittadini del domani e come tale richiede attenzione, considerazione, meno burocrazia e più, ancora una volta, rispetto”.

Nel frattempo, a Caravaggio una lettera aperta di studenti, personale Ata, famiglie ed insegnanti per esprimere "amarezza e rammarico" sulla revoca dell'incarico ha già raccolto 480 firme.

Seguici sui nostri canali