Cammina cammina e... tra i sassi spunta un’opera d’arte
Un’idea originale quella di Raffaella Tadini, che ha colpito molti cittadini, imbattutisi per caso nelle sue pietre decorate
Decora sassi e poi li lascia dietro di sé, come una novella Pollicino. Un’idea originale quella di Raffaella Tadini, che ha colpito molti caravaggini, imbattutisi per caso nelle piccole opere d’arte, poi fotografate e finite sui social, dove ormai spopolano. Una passione scoperta per caso, che è diventata sempre più forte.
Decora sassi e lascia sul territorio
"Ho sempre amato il disegno ma poi, a causa del lavoro, della famiglia e dei vari impegni, ho messo un po’ da parte questa passione - ha raccontato Raffaella, 65 anni - ma ora che ho più tempo pian piano è rispuntata. Prima usavo carta, vetro, ceramica, poi ho cominciato con le pietre. L’idea mi è venuta durante la pandemia da Covid-19: avevo in casa dei sassolini raccolti al mare e un pomeriggio ho pensato di provare a decorarli insieme a mio figlio, ci siamo divertiti molto. Io però ho continuato perché mi rilassa, mi piace tantissimo, ogni tanto sento il bisogno di fare qualcosa con le mani. Non amo molto usare il pennello e così, quando ho scoperto l’esistenza di pennarelli acrilici destinati alla pittura su pietra, li ho ordinati, come quel che serve per lucidarla".
Spopola sui social
Il secondo passo è stato sbarcare sui social.
"Ho cominciato a postare le foto delle mie opere e a seguire le persone che dipingono sassi: nel mondo ho visto che sono tantissime - ha spiegato - In questo modo ho scoperto che nel nord Europa, ma anche in altri Paesi, c’è la tradizione di lasciare le pietre decorate in giro per le città, nei boschi, nei fiumi, al mare… ovunque. L’idea mi è piaciuta, ho cominciato a farlo anch’io e poiché purtroppo quest’estate mi sono fratturata tre vertebre, durante la malattia ho passato un po’ il tempo dedicandomi a questa passione".
La firma «Raffy» ha fatto scattare la «caccia all’artista».
"In una cittadina di 16mila abitanti sono in tante a chiamarsi come me e per un po’ sono rimasta nell’anonimato - ha detto sorridendo l’artista - poi una mia amica ha scoperto sui social la foto di uno dei miei sassi, postata da una donna felicissima di averlo ritrovato. Mi ha fatto piacere e ho continuato, finché sono stati in molti a scattare foto e qualcuno che mi conosce ha capito che sono io l’autrice, così mi hanno 'smascherata'. Ho visto un entusiasmo che mi ha stupita, qualcuno mi ha chiesto di passare anche nella sua via o al suo paese… Una gradevole sorpresa. C’è stato ovviamente anche qualcuno che mi ha accusata di volermi fare pubblicità per poi vendere le pietre… Peccato che ne avrò decorate 600, vendute una trentina e regalate 200. Lo scopo non era questo, le potrei tenere tutte per me e sarei contenta lo stesso. Se deciderò di vendere davvero le mie pietre mi metterò in un mercatino esponendo quelle più grandi ed elaborate. In realtà mi piacerebbe di più trovare il modo per distribuirle negli ospedali per rallegrare i bambini".
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