"Cameriere sul Titanic, così morì il mio prozio"

Domenica a Caravaggio durante il convegno «Orizzonti Passati e Futuri tra Cieli e Mari» il racconto della vicenda di un caravaggino a bordo del Titanic.

"Cameriere sul Titanic, così morì il mio prozio"
Pubblicato:
Aggiornato:

Domenica a Caravaggio durante il convegno «Orizzonti Passati e Futuri tra Cieli e Mari» il racconto della vicenda di un caravaggino a bordo del Titanic.

Ugo Banfi

Si era imbarcato sul Titanic come cameriere, in cerca di una buona occasione di lavoro. Tra i flutti di uno dei più tragici naufragi della storia, però, ha perso la vita insieme alle migliaia di vittime che hanno reso il Titanic un fenomeno ricco di mistero ed enigmi da sciogliere. Ed è quello che da circa 30 anni sta facendo lo scrittore Claudio Bossi che, in Italia, è uno dei massimi conoscitori della vicenda del transatlantico affondato nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912.

Il convegno

Domenica, in occasione del convegno «Orizzonti Passati e Futuri tra Cieli e Mari» organizzato per celebrare i 40 anni del Museo Navale, Bossi ha rispolverato la vicenda di Ugo Banfi, il cameriere caravaggino di cui oggi resta solamente una lapide nel cimitero cittadino a testimoniare la sua morte avvenuta in quell’oceano nero e gelido.

Le radici a Caravaggio

Prozio dell’attuale assessore Federica Banfi, era nato a Caravaggio nel 1887. Per la precisione il 9 dicembre da Giuseppe Antonio Banfi e Francesca Paltenghi, residenti al civico 8 di via Vittorio Emanuele. Con lui sul Titanic anche Rinaldo Ratti, di Cassano che come Banfi era cameriere nel più lussuoso dei ristoranti del transatlantico. Scopri di più sul Gornale di Treviglio in edicola. Torna alla home.

Seguici sui nostri canali