Bergamo, i giardini pubblici saranno intitolati a Enzo Tortora
"Simbolo della ricerca di verità e giustizia". La figlia Gaia: "Non legherò più Bergamo al terribile ricordo di mio padre rinchiuso in quel carcere"
I giardini di piazza Dante, nel pieno centro di Bergamo, saranno presto intitolati a Enzo Tortora. Lo ha deciso l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Gori nella scorsa seduta di Giunta, accogliendo una proposta di Radicali e +Europa di Bergamo e in accordo con la Commissione toponomastica del Comune.
L'errore giudiziario del secolo: fu incarcerato a Bergamo
Enzo Tortora (all’anagrafe Enzo Claudio Marcello Tortora, nato a Genova il 30 novembre 1928 e morto a Milano il 18 maggio 1988) è stato un grande conduttore, attore, giornalista e nell'ultima parte della sua vita anche politico italiano, celeberrimo per la trasmissione "Portobello". Fu anche vittima di un clamoroso caso di errore giudiziario: sulla base delle "rivelazioni" di un pentito, fu accusato e incarcerato per diversi reati che in realtà non aveva mai commesso, reati di stampo mafioso e legati al traffico di droga.
Innocente, si fece sette mesi di reclusione, nei primi anni Ottanta. Tornò in libertà, ma nel frattempo fu condannato a dieci anni di carcere. La sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta soltanto il 15 settembre 1986, quando venne assolto dalla Corte d'appello di Napoli, con sentenza confermata dalla Corte di cassazione nel 1987. Tortora fu eletto europarlamentare per il Partito Radicale, di cui divenne anche presidente. Morì nel 1988, un anno dopo la sua definitiva assoluzione.
"Simbolo della ricerca di verità e giustizia"
Proprio dall’essere “simbolo della ricerca di verità e giustizia” nasce la proposta di intitolare i giardini di piazza Dante – proprio dove anni fa fu posta una targa, poi trafugata da ignoti - a Enzo Tortora.
“Ringrazio il sindaco Gori e la Giunta per aver pensato a mio padre – commenta la figlia di Enzo Tortora, Gaia, giornalista e conduttrice televisiva - Mi date in questo modo l'opportunità di non legare alla splendida città di Bergamo solo quel terribile ricordo di mio padre rinchiuso in quel carcere. Lì dovevo venire per incontrarlo. Ricordo ancora quel tavolo lungo che ci divideva, e le braccia allungate per stringerci almeno le mani. Con questa iniziativa potrò restituire il respiro alla sua memoria. La libertà passeggerà nei giardini della piazza. E io con essa.”
“Siamo molto orgogliosi della decisione presa dalla Giunta comunale e ringraziamo in particolare il Sindaco Gori e l’Assessore Angeloni per aver dato seguito alla richiesta. Nel 1993, su impulso di Marisa Stanziola dell’allora Coordinamento Radicale Bergamasco, fu posata, non senza difficoltà, nei giardini di piazza Dante una pianta in memoria di Enzo Tortora. A trent’anni di distanza, l’unanimità con la quale è stata accolta la decisione di intestare l’intero giardino a Enzo Tortora è un segnale molto positivo. Oggi tutti riconoscono Tortora come una vittima di una terribile ingiustizia e di una oscura macchinazione; resta però ancora da vincere la battaglia per una “giustizia giusta”, per un carcere conforme alla costituzione e per la certezza del diritto. +Europa bergamo non farà mancare il proprio impegno in questa direzione”.