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Bergamo apre le porte ai profughi afghani

L'assessorato ai Servizi sociali sta gestendo l'accoglienza

Bergamo apre le porte ai profughi afghani
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Bergamo si prepara. L’assessorato comunale ai Servizi sociali, guidato da Marcella Messina, è già al lavoro per gestire l’accoglienza dei profughi in arrivo dall'Afghanistan.

In arrivo i profughi afghani

In questa fase iniziale, riporta Prima Bergamo, i profughi saranno una ventina, ma il numero è destinato a crescere.

"Il nostro sindaco Giorgio Gori ha subito dato la sua disponibilità - ha spiegato - Noi come Servizi sociali siamo entrati subito in operatività, insieme a Caritas, cercando il dialogo con la Prefettura per capire come gestire la situazione. Se all’interno dello Sprar comunale o attraverso l’accoglienza prefettizia. Le prime venti persone, circa quattro nuclei familiari, arrivano attraverso l’accoglienza prefettizia e saranno inserite negli appartamenti gestiti da Caritas nella provincia di Bergamo. Sono luoghi già individuati".

I prossimi arrivi

Questi rifugiati sono persone che hanno lavorato per la missione italiana. Già arrivati nel nostro Paese, stanno facendo la quarantena nei centri militari.

"In un primo tempo il ministro Di Maio aveva parlato di 2500 persone che hanno collaborato con il governo italiano e l’ambasciata italiana a Kabul - ha proseguito - L’ultimo aggiornamento parla di seimila, in tutta Italia. Al momento non sappiamo quanti ne arriveranno nella nostra regione e in provincia di Bergamo. Però sappiamo che non arriveranno più attraverso l’accoglienza prefettizia ma attraverso lo Sprar, ovvero il SAI, il sistema d’accoglienza. I Comuni saranno chiamati a fare il punto della situazione e a comunicare al sistema centrale SAI quanti nuclei e quante famiglie sono disponibili ad accogliere. Poi ci sarà un decreto che indicherà la procedura da attuare e in quale modo saranno distribuiti sul territorio nazionale".

Posto per altre 30-40 persone

"Il nostro compito, insieme alle organizzazioni che si occupano di accoglienza e che sono già in rete nel nostro Sprar, sarà quello di valutare quanti appartamenti e quali strutture possiamo mettere a disposizione - ha proseguito l'assessore - A oggi possiamo accogliere altre trenta, quaranta persone negli appartamenti disponibili. Però dobbiamo capire i numeri che ci darà il sistema nazionale".

Nuovi arrivi da gennaio

"Adesso arriveranno le seimila persone più collaboranti - ha precisato Messina - Poi il Prefetto ci ha fatto capire che da gennaio è probabile l’arrivo di altre persone attraverso i corridoi umanitari e altri percorsi. Lì sarà tutto da capire. Quali strutture, quale circuito, quali numeri e quant’altro".

Le previsioni parlano di centomila persone in arrivo, ma secondo l'assessore la cifra non è realistica.

"Lo Sprar di solito si muove su un numero molto più limitato di persone - ha concluso - A livello comunale, sono bandi da 30-40 persone. Vediamo anche come se la gioca l’Europa. Noi potremmo accogliere una cinquantina di persone. Il sistema centrale ha sottolineato che saranno per lo più nuclei familiari. Teniamo conto che il numero oscillerà in base alle disposizioni che saranno date ai Comuni".

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