Cologno al Serio: Auguri a Rosa Carlessi, fresca centenaria

Auguri a Rosa Carlessi di Cologno al Serio, che ha compiuto domenica primo settembre 100 anni di vita.

Auguri Rosa!

Un secolo di vita, un traguardo davvero invidiabile, tanto più se si è lucidi come lei. Lo ha raggiunto Rosa Carlessi domenica, festeggiata dalla famiglia, dalla sindaca Chiara Drago che le ha consegnato un meritatissimo "Certificato di longevità", dallo staff della Rsa «Vaglietti Corsini» dove vive, e dal presidente Maurizio Cansone. Lei del resto è di casa nella struttura, dopo la pensione infatti ha fatto la volontaria per 20 anni. Una bella torta, fiori, e soprattutto l'affetto di tutti, sono stati regali che la centenaria ha gradito molto.

Una vita dura ma non è mai mancato il coraggio

Rosa è rimasta orfana di madre a 11 anni e di padre a 19, non è stato facile andare avanti, ma si è rimboccata le maniche lavorando a Milano come infermiera. Poi l'amore, il matrimonio nel 1949, cinque figli e le difficoltà del Dopoguerra, il nuovo lavoro in negozio, come fruttivendola, con il marito. Una fibra d'acciaio la sua, che le ha permesso di sopravvivere anche al duro colpo della morte di tre figli. Domenica, stretti accanto a lei c'erano i due rimasti, Diego e Lorella Pelucchi, nipoti e pronipoti.

"L'ultimo pronipote è nato l'8 agosto, hanno un secolo esatto di differenza - ha sorriso Lorella - Mia madre era la penultima di quattro fratelli, nati da due matrimoni diversi perché mio nonno era rimasto vedovo. La sua mamma era la seconda moglie, ed è mancata che era solo una bambina. Ha vissuto le miserie della guerra e, da ragazza, ha perso anche il papà. E' poi diventata infermiera all'ospedale Niguarda di Milano, dove lavorava ospitata dalle suore. Ha lasciato solo dopo il matrimonio con mio padre, Giuseppe Pelucchi, che è mancato nel 1987. Senza di lui non ha potuto più tenere il negozio di frutta e verdura in centro, in via Miringhello dove ha sempre abitato, quindi è andata in pensione. Purtroppo ha dovuto sopportare anche la morte di due miei fratelli, uno mancato in un incidente, a soli 49 anni, l'altro per malattia a 44, e anche di mia sorella che è stata stroncata a 56 anni anche lei da malattia. A sostenerla è sempre stata la fede, è una donna molto religiosa che frequentava molto la chiesa. Una madre forte, votata al lavoro e alla preghiera".

Anche in pensione Rosa non è mai stata con le mani in mano.

"Adora lavorare a maglia, ha fatto corredi, maglioni, sciarpe, felpe, cappelli a iosa per tutti i figli, nipoti e pronipoti - ha concluso la Lorella - sempre con la sua Radio Maria accesa. Per anni ha fatto la volontaria in chiesa, facendo le pulizie, e in Rsa, imboccando gli ospiti. Si sente a casa sua e ha sempre detto che, quando non ce l'avrebbe più fatta, avrebbe voluto ritirarsi lì. Ci è andata l'anno scorso quando, in seguito a una malattia, ha subito la paralisi delle gambe: fino ad allora era stata abbastanza autonoma, le davo una mano io che ci abito accanto. Ringrazio tanto la Rsa e l'Amministrazione comunale per la bella festa che hanno organizzato per lei, una piacevole sorpresa".

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