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Arcene progetta di creare la sua Pro loco

Potrebbe trovare sede nella "Casa del Custode", ma al momento le associazioni restano fredde e chiedono tempo per riflettere

Arcene progetta di creare la sua Pro loco
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Il Comune di Arcane fa le prove per l’istituzione di una sua Pro loco. L'idea è arrivata dal sindaco Roberto Ravanelli in un incontro con le 29 associazioni attive sul territorio comunale. Potrebbe trovare sede nella "Casa del Custode", ma al momento le associazioni restano fredde e chiedono tempo per riflettere.

Arcene vuol creare la sua Pro loco

Nell’assemblea pubblica convocata lo scorso giovedì nella sala consiliare di piazza della Civiltà Contadina, l’Amministrazione Ravanelli ha chiamato a raccolta le 29 associazioni locali e ha illustrato loro le modalità di allestimento della Pro loco, paventando la concreta possibilità di crearne una propria per incentivare lo sviluppo e la promozione del territorio arcenese.

"Per noi la Pro loco rappresenta un’opportunità - ha esordito il sindaco Roberto Ravanelli, accompagnato per l’occasione dall’assessore alla Cultura e alla Comunicazione Lidia Tozzi e dall’assessore ai Servizi alla persona Giorgio Barbaglio -. Possiamo coglierla qualora nelle nostre 29 associazioni ci siano persone di buona volontà disposte a cimentarsi con la realizzazione di questo progetto, che richiede impegno da un punto di vista burocratico e organizzativo. Per nascere e sopravvivere, la Pro loco necessita di uno statuto e di un comitato direttivo composto da sette membri, che a loro volta devono possedere diverse qualità umane e caratteriali, come pazienza e spirito d’iniziativa".

Tali qualità però, non saranno le uniche da far scendere in campo se si deciderà di istituire la Pro loco.

"Bisognerà dedicarvi tempo e fatica - ha proseguito il primo cittadino -. Io da cittadino, se non ricoprissi l’incarico istituzionale che attualmente ricopro, mi metterei in gioco in prima persona e proverei a metterla in piedi perché sono convinto che potremmo raccogliere tanti benefici dalla sua presenza. Nei Comuni limitrofi, le iniziative della Pro loco aiutano a tenere vivo il paese e sono fonte di guadagno per i loro esercizi commerciali, a differenza delle iniziative delle nostre associazioni che spesso si sovrappongono fra di loro e non ci permettono di trarne alcun vantaggio. La Pro loco potrebbe fungere da collante aggregativo per le nostre associazioni. Potrebbe metterle in comunicazione le une con le altre e invitarle a stabilire assieme il calendario degli eventi, di modo che non ci siano conflitti organizzativi di alcun genere. In paese abbiamo tante associazioni valide e il loro lavoro merita di essere valorizzato dalla Pro loco".

Già individuata anche la possibile sede

La sede della futura Pro loco di Arcene potrebbe poi essere individuata nella "Casa del Custode".

Si tratta di un fabbricato su due piani, il cui piano superiore potrebbe essere adibito a sala riunioni, mentre quello inferiore alla segreteria - ha aggiunto ancora il sindaco -. All’esterno l’edificio si presenta in buone condizioni, mentre all’interno ha bisogno di diversi interventi di ristrutturazione, compreso il rifacimento degli infissi. Rimettere a nuovo questa struttura potrebbe costare qualche decina di migliaia di euro, che potrebbero essere recuperati dai fondi avanzati da altre opere".

Per l’Amministrazione dunque, ad Arcene ci sono tutti i presupposti per provare ad avventurarsi in questo progetto. All’appello manca solo la volontà delle singole associazioni, che sono apparse un po’ restie ad accogliere fin da subito la proposta del primo cittadino Ravanelli. Alcune di esse, infatti, hanno manifestato dubbi sul rischio di veder limitata o cancellata la propria libertà decisionale e organizzativa per via della presenza di un’associazione sovrana come la Pro loco, altre invece di carattere più internazionale si sono dette impossibilitate a considerarsi parte integrante di una Pro loco destinata a operare solo per la promozione del territorio locale piuttosto che a impegnarsi in attività benefiche dagli orizzonti più ampi. In virtù di tali perplessità, tutti i presenti sono apparsi concordi nel volerci andare con i piedi di piombo e hanno chiesto un mese di tempo per riflettere sul da farsi.

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